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RAVEN "Metal City" (Recensione)


Full-length, Steamhammer
(2020)

I Raven sono ormai una leggenda dell'heavy metal, e non solo uno dei nomi di spicco della NWOBHM, e questo album arriva a cinque anni di distanza dal precedente "ExtermiNation", ma questo tempo ha forse invigorito i Nostri, che tornano con un disco davvero fenomenale, un concentrato di metallo fumante che vi farà sobbalzare dalla sedia. Io ad esempio non sono mai stato un grande fan di questa band, ma ultimamente pare che i fratelli Gallagher abbiano capito che stanno per esaurire il loro tempo a disposizione per imprimere ancora di più il loro nome nella storia del metal, perchè viaggiano sulla sessantina grossomodo, e può darsi che questo li abbia spronati a lasciarci degli album come questo "Metal City", dove la band picchia duro e veloce, e vede nella batteria di Mike Heller un elemento davvero positivo e in grado di potenziare il già adrenalinico sound che è nelle loro corde. Per farvi un esempio, non si contano le parti poderose in doppia cassa o addirittura qualche blast beat che vanno a rendere il tutto davvero cazzuto.

Non mancano canzoni che ammiccano all'hard rock e quindi a certe cose dei Raven meno irruenti del passato, come ad esempio la cadenzata ed anthemica title track, un pezzo che a mio avviso non può competere con la sana energia e sfrontatezza di canzoni come "The Power", "Break" o la quasi thrash "Human Race". L'altro lato positivo, perchè a mio avviso solo positivo può essere, è che il disco va idealmente a colmare alla grande ciò che i Motorhead hanno lasciato in eredità al rock e al metal, e la cosa è omaggiata con l'esplicita "Motorheadin’". Non è difficile infatti accostare spesse volte il sound di questo album con quello che proponeva la band del mitico Lemmy, soprattutto a partire dagli inizi degli anni Novanta ad oggi, ovvero del sano rock and roll metallizzato e vitaminizzato con alte dosi di speed ed heavy metal.

Ultimo aspetto da portare all'attenzione è la cura del suono: questo album suona alla grande, è prodotto in maniera impeccabile e ha una pulizia e una potenza che rasentano la perfezione e che fanno decollare le note di questo album in alto. Un disco insomma molto valido, che ha l'unica pecca di non essere veloce e potente dall'inizio alla fine, forse. Di certo qualche filler è presente, ma si tratta davvero di pochissimi episodi, come ad esempio le non esaltanti "Cybertron" e "When Worlds Collide", ma per il resto non possiamo lamentarci perchè, tirando le somme, abbiamo almeno quattro o cinque canzoni ottime, un paio buone e le restanti sufficienti. In definitiva: giovani fighette, imparate e portate a casa.
PS: Molto bella anche la copertina "fumettosa".

Sergio Vinci
Voto: 75/100

Tracklist:

01. The Power
02. Top Of The Mountain
03. Human Race
04. Metal City
05. Battlescared
06. Cybertron
07. Motorheadin’
08. Not So Easy
09. Break
10. When Worlds Collide

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