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VITA ODIOSA "L'Estasi Del Trapasso" (Recensione)


Full-length, Lupus Niger Prod. And Distro
(2021)

Come in un piovoso mattino d'autunno dal cielo grigio e tetro che sembra rievocare le sensazioni più angoscianti di un lontano passato nella prospettiva di un ignobile futuro, in cui tutto appare privo di significato e il mondo intorno sembra un brutto sogno sfocato e infinito, la musica di Vita Odiosa giunge all'orecchio dell'ascoltatore in tutta la sua avvilente melodia, carica di un'essenza soffocante e disperata che risveglia dal torpore dei sensi le emozioni più taglienti e i ricordi più nefasti. Fiumi di dolore scorrono in note tragiche e maestose, tra armonie avvolgenti e suoni gelidi e oppressivi, definendo un viaggio depressivo nei tormenti dell'animo umano tra la vuotezza di giorni lunghi e tristi e la speranza di una fine che spenga sul nascere ogni sofferenza, regalando la pace e l'eterno riposo a lungo cercato. Il progetto di cui parliamo nasce a Napoli nel 2009 per mano del suo unico elemento Dolore, già membro dei veterani Gort e dei più recenti Mors Spei, come forma orchestrale di depressive black metal atmosferico che si è disinta negli anni per la sua aura malinconica e al contempo disperata, figlia di armonie fredde e avvolgenti e di un wall of sound massiccio e dalle molteplici sfumature. 

"L'Estasi del Trapasso", in uscita il prossimo 30 novembre per la Lupus Niger dello stesso mastermind, è il terzo album in studio firmato Vita Odiosa e arriva a sette anni di distanza dall'ottimo split con i Solitude Project "De Miseria Humanae Conditionis" e a nove dal suo predecessore "Vita?", al termine di una lunga gestazione volta a definire ogni singola partitura dell'opera e a dare a questa un'essenza più marcata e definita. L'album è composto da quattro lunghi inni che in un totale di oltre settanta minuti di durata sviscerano tutta la negatività che è alla base del progetto, talvolta nella ferocia di un black metal deciso e dalle linee fredde e taglienti e in altri frangenti espressa nella ricerca di melodie struggenti ed evocative, ottimamente eseguite dal violino di Katjia Di Giulio, unica guest del lavoro; vengono riprese le atmosfere sinfoniche e drammatiche del debutto "Giorni Felici", intervallate da estratti cinematografici carichi di tragicità, in una veste ancor più esasperata e incontro a melodie assolutamente annichilenti, che abbandonano l'ascoltatore in balìa di un'irrefranabile angoscia.

L'apertura del lavoro è affidata a "Condannato All'Esistenza", un crescendo epico e maestoso dal preludio atmosferico a base di chitarre fredde e di tastiere dalle eco ambient e dal successivo rallentamento funereo alla tetra accelerazione centrale, scandita dallo scream atroce di Dolore e da un riffing gelido e oppressivo; l'intermezzo si sviluppa attraverso un lugubre passaggio di tastiere a cui si accompagna una sinfonia crescente di violini, fino alla ripresa tragica e malinconica che precede un finale sinfonico e travolgente di grande maestosità. "Maschera", con i suoi oltre diciotto minuti di durata, si presenta come un brano più diretto, inaugurato dalla ferocia delle chitarre e dello scream del founder che si interrompe per lasciare spazio alle sinfonie drammatiche della parte orchestrale; l'intermezzo acustico spezza a metà il brano, risvegliando un senso di malinconia in un crescendo colmo di tensione fino alla ripresa finale, scandita da gelide chitarre affilate e da sinfonie avvolgenti, verso una conclusione tragica che toglie il fiato e lascia sprofondare il cuore in un abisso di dolore.

Le nostalgiche evocazioni di "Rimembranze" trascinano l'album in una nuova dimensione di agonia, definendo brillanti sinfonie annichilenti in un crescendo emotivo che logora l'animo; le chitarre stridono, fredde e malinconiche, tra cori tragici e lo scream sofferente del mastermind, in un concerto sinfonico e orchestrale che assume una carica epica e trionfale prima della ripresa finale, guidata da chitarre atmosferiche e da ritmiche forsennate che spiazzano e trafiggono l'ascoltatore. La chiusura del lavoro è affidata alla straordinaria title-track, un viaggio di oltre venti minuti attraverso le desolate spiagge aride dell'esistenza più effimera al quale è impossibile restare indifferenti e non desiderare l'onda anomala che ci porti con sè, verso il nulla eterno; il riffing è freddo e deciso e ben si fonde con l'atmosfera incalzante del brano, che si evolve in un crescendo sinfonico drammatico dai richiami ambientali fino all'estasi malinconica di uno struggente passaggio classico, che fa da contraltare alla durezza della prima parte, mettendo fine all'opera ed accogliendo a braccia aperte la tanto agognata morte.

"L'Estasi Del Trapasso" sancisce il ritorno in grande stile di Vita Odiosa al termine di un periodo di pausa che sembra essere stato ottimamente sfruttato, in modo da dare a questa terza uscita sulla lunga distanza un'essenza compositiva ancor più marcata, nonostante una produzione che rimane abbastanza grezza; il progetto solista di Dolore si riscopre rinnovato, caricato di melodie struggenti esasperate e di una ricerca quasi ossessiva della drammaticità, espressa attraverso momenti atmosferici di grande epicità. La struttura dei brani è variegata e in ciascuno dei quattro lunghi episodi si individuano sentieri armonici diversificati che rendono il lavoro un incessante alternarsi di sensazioni negative, dalla malinconia delle sezioni acustiche alla rabbia delle accelerazioni martellanti fino all'estasi, tragica e disperata, delle sinfonie orchestrali. Dolore ha dunque superato se stesso in questo nuovo strabiliante lavoro, dando una nuova essenza carica di melodia alla sua musica, sempre più votata all'opera che non alla mera realizzazione di brani, e sfuggendo sempre più alla definizione di depressive black metal, che ci sembra qui assolutamente riduttiva, quasi denigrante, per un album che riesce a fondere innumerevoli armonie e a farsi veicolo delle più contrastanti emozioni umane.

Recensore: Alessandro Pineschi.
Voto: 85/100

Tracklist:
1. Condannato All'Esistenza 
2. Maschera 
3. Rimembranze 
4. L'Estasi Del Trapasso

Line-up:
Dolore - All instruments

Web:
Bandcamp
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