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Oscuro e sperimentale: VISIONOIR


Artista innovativo e poliedrico Alessandro Sicur, mente del progetto prog/avantgarde metal Visionoir. Dopo aver recensito la sua ultima fatica in studio QUI dal titolo "The Second Coming" abbiamo contattato il musicista friulano per capire meglio chi si cela dietro la musica a tratti enigmatica e complessa di Visionoir. E le risposte hanno confermato che questo artista pensa più alla sostanza che alla forma, in quanto le sue risposte sono state concise ma non per questo scostanti. A voi, buona lettura.

01 - Ciao Alessandro e benvenuto! Come nasce Visionoir? Con quali obiettivi?
Nasce nel 1998 poco dopo aver imbracciato il mio primo basso: da subito ho preferito scrivere i miei primi riff piuttosto che imparare brani di altri. Avendo basi come pianista ho poi unito la scrittura alla tastiera con quella sulle quattro corde mettendo insieme l’anima metal e quella più gotica.

02 - Quanto tempo hai impiegato per scrivere "The Second Coming"? Dove e da chi è stato prodotto?
L’album è completamente prodotto e registrato nel mio studio domestico: solo voci e mastering sono state realizzate esternamente. Ho avuto modo pertanto di lavorare con grande pazienza e dedizione a brani nuovi scritti dopo il 2017 e a riarrangiare idee vecchie ancora prive di una forma definitiva.

03 - Quali sono le band che in qualche modo hanno ispirato la tua musica, o semplicemente il tuo modo di suonare?
Così su due piedi sparo i seguenti: Black Sabbath, Candlemass, Tiamat, Rush, Ozric Tentacles, Dead Can Dance, Goblin, Ulver, King Crimson, Arcturus….. mille altri ovviamente, ma volevo darti delle coordinate molto variegate.

04 - La copertina è davvero bella ed evocativa, oltre che un po' inquietante. Vogliamo parlare dell'artwork e di chi l'ha realizzato?
Il concept della copertina è di Eddy Talpo, con cui poi ho collaborato per adattarlo al tema della rinascita che connota il titolo dell’ album. L' ho scelto in principio per l'approccio bicromatico con cui volevo date un forte impatto visivo alla copertina.


05 - E' evidente un lavoro enorme dietro "The Second Coming". Vuoi parlarci più nel dettaglio di come nasce un tuo brano e di come procedi successivamente fino alla realizzazione finale dei tuoi dischi?
Essendo un progetto solista e registrato in home recording tutta la classica trafila della band in studio è stravolta nel mio caso….ogni brano viene scritto e registrato “a caldo”, nel culmine dell’ entusiasmo creativo….Possono passare anche mesi fino al suo perfezionamento finale, ma fino a quando non è completato non passo al brano successivo. Pertanto possono volerci decenni come per il primo album, o meno di quattro anni per il secondo.

06 - Vogliamo parlare degli ospiti presenti nell'album e di cosa hanno apportato nella tua musica? Pensi che sia l'inizio di un "allargamento" della line up di Visionoir?
Visionoir non è una band quindi non sarà mai un collettivo: certo è che l’apporto in fase finale di voci o altri strumenti si è rivelato decisivo per la riuscita di questo album, quindi senz’altro nel futuro gli ospiti avranno ancora più spazio, in particolare il sassofono che trovo uno strumento perfetto per il metal, molto più dell’ abusato violino.

07 - Progetti per il futuro?
Per ora sono impegnato nella promozione dell’ album: musica non facile come la mia necessita di grande pazienza e insistenza per essere diffusa e compresa. E quando si riaccenderà la scintilla senz’altro ricomincerò a scrivere nuovo materiale.

08 - A te l’ultima parola…Un saluto!
Grazie a chiunque abbia trovato tempo da dedicare all’ ascolto del mio album e continua a dare una possibilità alla musica indipendente, che spesso sforna le sorprese migliori!


Intervista realizzata da Redazione

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