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Otargos "Fuck God - Disease Progress"


Full-length, Rupture Music, 2009
Genere: Black Metal


Il nome Otargos non è nuovissimo, perchè questi francesi sono sulla piazza ormai da qualche anno, ma fino a poco tempo fa, nonostante il discreto "Kinetic Zero", avevo commesso l'errore di liquidarli come ennessimo gruppo fotocopia dei Dark Funeral e di un arcinoto suono svedese: degli emuli gradevoli a tratti, ma tutto sommato anonimi. Non certo una priorità, insomma.

Beh, questo è il passato. Gli Otargos attuali, quelli del nuovo Fuck God - Disease Progress, sanno davvero dove mettere le mani, con risultati che non esito a definire tanto inaspettati quanto positivi.

Il disco si appoggia certamente sulle radici citate poco più sopra ma, dovendo fare nuovamente un raffronto, direi che in questo caso il gruppo da prendere come pietra di paragone sono i Marduk dell'era Mortuus; più o meno lo stesso brodo? Niente affatto, anzi.
Si respira la medesima aria sulfurea, la stessa furia dannata e anche le suggestioni stile religious sono sulla stessa lunghezza d'onda del recente "Wormwood"; con le dovute differenze, pare quasi che gli Otargos rincorrano i Marduk nella discesa dei gironi dell'Inferno, puntando ad innalzare la temperatura non tanto ricorrendo a sfuriate abusatissime (che pure non mancano quando questo serve), quanto a intermezzi atmosferici e rallentamenti melliflui, appigli melodici inaspettati e sinistri.
Unico neo, dei suoni forse non sempre azzeccati, ma si tratta - in questa prospettiva - più di un margine di miglioramento che di un difetto vero e proprio.

Sorretti da un songwriting non banale e anzi prodigo di idee, quando certe band hanno impostato intere discografie su un paio di riff azzeccati, gli Otargos hanno decisamente fatto centro, ponendosi una volta per tutte fuori da un anonimato che - alla luce di un simile lavoro - risulta ormai immotivato.

Recensione a cura di "Burning Stronghold"
Voto: 75/100


http://www.myspace.com/otargos
http://www.otargos.com/

1 commento:

  1. Kosmos Reversum23 gennaio, 2010

    Recensione davvero ottima che mi invoglia perlomeno nell'ascolto di questo loro nuovo parto. Anche io come il recensore ero rimasto un po' scettico sulla passata produzione della band, sebbene abbia potuto vederli un paio di anni fa live e testare la loro devozione e professionalitàm in quella sede. Ora sono davvero molto curioso di ascoltare cosa hanno combinato!

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