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Apolion “Death Grows into Sperm”

Full-length, Bylec Tum, 2009
Genere: Black Metal


Terzo full-length per gli italiani Apolion, one man band (di Campobasso per la precisione) che vede impegnato tale Michele Ricci dietro tutti gli strumenti. Attivo ormai dal 1997, questo ragazzo dimostra di saperci fare, sfornando un lavoro che, se da una parte fa emergere un alone old school che rimanda ad alcune cose di scuola scandinava anni Novanta del periodo 1992-1996, dall'altra arricchisce tutto con belle aperture melodiche. Ne è di esempio la malinconica “Glint of Creation (Part 2)”, davvero ricca a livello di trame chitarristiche che si intersecano per formare un muro compatto e ipnotico.

Questo progetto infatti sembra pescare sia da alcune sonorità primitive degli anni ’80, sia nella maestosità delle uscite black metal uscite nel decennio successivo. Ottime sono le lunghe cavalcate senza voce che troviamo lungo il percorso di questo disco, e che per certi versi, almeno come feeling, riportano anche ai Bathory del periodo epico o dei primissimi Satyricon. Si apre con toni soffusi e meditativi la title-track “Death Grows into Sperm”, per poi sfociare in un mid tempo molto toccante con pochi ma efficaci riff., e tornare nel finale nuovamente su sonorità che potremmo definire ambient, con il rumore del mare che ci accarezza le orecchie e delle tastiere che fanno da tappeto. Altro centro! La parola d’ordine è “malinconia” ma respiriamo anche un certo alone occulto che rende questo lavoro interessantissimo.

Con queste caratteristiche prosegue il lavoro, sempre in bilico tra black metal crudo, come possiamo risentire ancora in “Inverted king” ad esempio, e feeling sognante, senza spazio e tempo, (“Life’s Remain” è un altro esempio di ambient fatto ad hoc). Chiude “Sleepers”, summa di tutti gli elementi che abbiamo evidenziato finora, bellissima canzone.

Di solito è difficile che io mi lasci andare a giudizi molto entusiastici, non perché me lo prefigga, ma perché purtroppo scorgo sempre poca qualità in generale nel metal odierno e nel black in particolare, a dispetto di tanti cloni molte volte pure mal riusciti. Ebbene, Apolion mi ha completamente fatto ricredere.
Personalità, grande feeling, brividi che corrono lungo la schiena e una esecuzione impeccabile. Vivi complimenti a Michele Ricci quindi, la sua opera merita una valutazione di alto livello. Consigliato a tutti gli amanti del black metal, della musica più meditativa e intrisa di solitudine, e dell’arte in generale. Qui tutto questo si incontra in un piccolo gioiello da non farsi sfuggire (tra l'altro stampato sia in cd che in tape, quindi a voi la scelta).

Recensione a cura di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum”
VOTO: 82/100


Tracklist:
1. Glint of Creation (Part 1)
2. Glint of Creation (Part 2)
3. Death Grows into Sperm
4. Inverted King
5. Life's Remains
6. The Epitaph of Illusions (Part 1)
7. The Epitaph of Illusions (Part 2)
8. Sleepers

Tape limited to 333 copies
CD version (1000 copies) out in november 2010 without track 8


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