NOTT - Immaculate Eclipse
Full-length, Razed Soul Productions
(2015)
Il Black metal. Un genere che a seconda del luogo di appartenenza a volte vuol dire cose diverse: quante volte si e' sentito parlare di black norvegese, scarno, zanzaroso, il vero black ecc.., black metal svedese, piuù melodico, più veloce, black metal italiano, più underground, più occulto e chi più ne ha più ne metta. La realtà è che il Black metal è Black metal in ogni caso, e seppur ognuno ha la sua influenza e la sua ispirazione sempre quello rimane. Ecco, i Nott fanno black metal e lo fanno bene, questa nostrana one-man-band non ha nulla da invidiare a nessuno e l'unico membro, Mortifero, riesce dove altri in altri tempi hanno toppato.
"Immaculate Eclipse" è il secondo full length di questa realtà bresciana edito per l'americana Razed Soul Productions. Mortifero non e' un novizio (e si sente) in quanto già facente parte di un altro italian act, i Nebrus.
Veniamo all'album. Dato il mio preambolo, non lo voglio associare a nessuna nazionalità (inteso come genere) ma lo voglio semplicemente classificare come un old school black metal. L'album è arricchito dalla presenza di diversi ospiti, tre vocalist diversi per altrettante song mentre fa la sua presenza anche Dave degli Entirety al basso anche lui per tre songs. 37 minuti di riff davvero malvagi e di musica nera, "Ultimate Seal " apre questo lavoro e lo apre con ferocia, il riff portante è di quelli semplici che ti rimangono in testa mentre il finale piu' cadenzato crea un pathos quasi ipnotico. La seconda traccia, che è quella che dà il nome all'album, è più "classica" ma non per questo meno incisiva. "The Undertaker" vede il primo session vocalist (Akerbeltz) ma il tiro è sempre quello, raw black metal, solo con uno screaming diverso.
"Doomed Ruins" rallenta per un po' la ferocia dell'album così come l'inizio della seguente "Devoid Of Colours" dove vediamo dietro al microfono un nuovo ospite (Necro Krieg) che rende la canzone ancora piu' oscura con il suo alternarsi tra screaming e clean vocals stile Attila Csihar. "Warpsalm" e "Rite Of Passage" riprendono l'inizio dell'album, riff malefici, sostenuti da blast beat e tempi più lenti mentre in " Circle of Fate" si torna a cambiare vocalist, questa volta tocca a Noctuaria, già con Mortifero nei Nebrus, urlare odio e spargere violenza sostenuta musicalmente da riff che ci riportano un po' agli anni '90, i riff piu' malvagi, quelli che si spostano solo di mezzotono. Si chiude con "Flaming End", traccia che segna la fine di un album che vuole farsi sentire per quello che e': Black metal!
Recensione di Simone "L.Skarn" Baù
Voto: 70/100
1. Ultimate Seal 03:56
2. Immaculate Eclipse 03:24
3. The Undertaker 04:54
4. Doomed Ruins 03:34
5. Devoid of Colours 05:23
6. Warpsalm 04:20
7. Rite of Passage 04:09
8. Circle of Fate 04:04
9. Flaming End 05:09
DURATA TOTALE: 38:53
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