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EREB ALTOR - Blot · Ilt · Taut (Review)

Full-Length, Cyclone Empire 
(2016)

Detesto la nostalgia. E' una sensazione brutta, poco affidabile, traditrice. Ci illude che il passato sia migliore del presente, facendoci dimenticare che è proprio grazie ad esso che siamo ciò che siamo, ora, nel presente, nel bene e nel male. Non è buona cosa pensarlo in meglio, più semplice, o addirittura elogiarlo come insostituibile. L'acqua del fiume, per quanto scorra, non torna più indietro, al massimo ci fa andare avanti. Senza se e senza ma.

I Bathory hanno rappresentato molto nel mio passato, sono spesso anche nel mio presente, e, mi auguro ci saranno anche nel futuro. Ci sono stati quando necessitavo di capire e di crescere, e anche se a fasi alterne, sono stati una band che forse assieme ai Venom ed ai Celtic Frost, sono stati il vero, unico indiscusso manifesto del Black Metal, molto prima che l'ondata norvegese invadesse, con più forma che sostanza, i cuori neri di tutta Europa. Detto questo, gli svedesi Ereb Altor, band devota al culto di Ace Börje Forsberg aka Quorthon fino all'inverosimile, danno alle stampe, ma solo in vinile ed in digital download, “Blot-Ilt-Taut”, un album-tributo che ripercorre alcuni dei pezzi storici della band di Stoccolma. E ci si potrebbe anche fermare qui. Altri tributi sono stati fatti, e citerei a tal proposito l'ottimo doppio album “In Conspiracy with Satan: A Tribute to Bathory” in cui molti nomi noti pagano il giusto tributo alla band, dato che senza i Bathory, la stragrande maggioranza di loro manco esisterebbe. Quindi perché un altro ennesimo tributo e per di più un intero lavoro, 45 minuti di cover dei Bathory tranquillamente recuperabili sui loro rispettivi album di provenienza? Perché si. Perché quando il tributo è di un certo livello sia esecutivo che nell'attitudine, è giusto che lo si faccia. Senza se e senza ma. 
Non mi interessa quale sia stata la spinta, se opportunistica oppure sincera. Il lavoro che gli Ereb Altor hanno fatto su cinque delle sette canzoni presenti in “Blot-Ilt-Taut ”, mi hanno fatto ricordare, mi hanno dato gioia e mi hanno fatto provare la famosa nostalgia. Maledetti loro e la loro brillante idea. Riascoltare pezzi come “Home Of Once Brave” o “Twilight Of The Gods” ri-arrangiati con suoni si moderni, ma con il dovuto rispetto che il sound originale esige, hanno riaperto il libro dei ricordi e del passato, quando ascoltare i Bathory e i loro pezzi aveva un sapore unico, e che giustamente non tornerà mai più. I miei quattro vinili originali mi guardano, ed io guardando loro, ripercorro tutte le tappe che mi hanno portato qui ad oggi, e il supporto che mi hanno dato in passato, come colonna sonora, nei momenti brutti come in quelli belli.

Grazie Bathory, grazie Ereb Altor per avermi fatto riprovare sensazioni piacevoli, anche se ormai così distanti nel tempo, con 45 minuti scarsi di puro e solenne Viking Metal di prima qualità. Sinceramente però, le versioni ri-arrangiate di “The Return Of Darkness And Evil” e “Woman Of Dark Desires” per come sono state impostate, non rendono affatto giustizia alle originali, ma proprio per niente. Capisco che sia difficile, se non impossibile riprodurre sia il mood che l'atmosfera maligna e sepolcrale delle due suddette tracce, ma proprio per questo avrei virato su altre perle decisamente più nelle loro corde. Per questo motivo, ma solo per questo, non meritate il massimo dei voti. 
Ma grazie comunque, per questo ritorno alle origini, di questa nostalgia che, per quanto non mi s'addice per indole, ha ridato vigore alla fiamma vichinga che brucia dentro me. Grazie!

Recensione di D666 
Voto: 80/100

Tracklist

01. A Fine Day To Die 08:58 
02. Song To Hall Up High 02:58 
03. Home Of Once Brave 06:39 
04. The Return Of Darkness And Evil 04:34 
05. Woman Of Dark Desires 05:24 
06. Twilight Of The Gods 07:35 
07. Blood Fire Death 09:21 

DURATA TOTALE: 45:47 

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