Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

Intervista: SILVERBONES

Pirati, velieri, mare...Tutte tematiche a cui ci avevano abituato ad esempio i Running Wild, ma che rivivono tra i solchi del primo album dei Silverbones, "Wild Waves", da noi recensito QUI. Il bassista Andrea Franceschi ha risposto alle nostre domande...Buona lettura!
 
1) Ciao e benvenuti sulla nostra zine! Vogliamo iniziare facendo una breve introduzione con qualche cenno biografico sulla vostra band per presentarvi ai nostri lettori?
 
Grazie dell’invito! I Silverbones si formano nel Coneglianese nei primi mesi del 2013 e debuttano nel panorama underground locale solo un anno dopo, alternando i loro primi brani inediti a qualche cover. Musicalmente riprendono il filone dell’Heavy Metal anni '80/'90 e si ispirano fortemente ai lavori dei pirati d’Amburgo Running Wild per tematiche e stile musicale. I concerti si fanno numerosi e la band riesce pian piano ad espandere il proprio giro arrivando, nel 2015, a fare un piccolo tour in est Europa e nel 2016 a partecipare al Power of the Night Fest di Cipro con nomi del calibro di Scanner e Grave Digger. Dopo aver autoprodotto il demo "Between the Devil and the deep blue Sea", la band si concentra sulle registrazioni del primo full-length intitolato "Wild Waves", pubblicato nel 2016 e distribuito in tutto il mondo sotto l’etichetta californiana Stormspell Records. Ed ora eccoci qui, appena entrati nel roster di Metalmorfosi Management per quanto riguarda la nostra promozione italiana ed estera.

2) Come nasce di solito un vostro brano?
 
I brani pubblicati fino ad ora sono opera mia, posso dirvi che è un processo abbastanza variabile. Per alcune canzoni mi lascio prima affascinare da un tema, una storia da raccontare e successivamente cerco di creare melodie che possano calzare e rendere bene l’idea a livello musicale. Spesso, altre volte, ho una melodia che mi gira in testa e che trasformo in ritornello. Da li compongo il resto della canzone e i testi sono la cosa che di solito lascio alla fine del lavoro. Schematicamente i nostri brani tendono ad essere semplici, eccetto per qualche composizione più lunga e studiata come nel caso di "Black Bart", ma la loro forza sta nell’epicità dei ritornelli a più voci e nelle ritmiche serrate potenti. 
 
3) Dove sono avvenute le registrazioni di "Wild Waves"? Il tutto suona potente ma non artefatto, era vostra intenzione proporre un sound che strizzasse l'occhio al caro vecchio heavy metal di un tempo?
 
Assolutamente si, non credo sarà mai nostra intenzione proporre dei lavori che abbiano un sound così attuale o moderno. Amiamo le sonorità caratteristiche del vecchio Heavy Metal e non potrei concepire i Silverbones con un sound differente. "Wild Waves" è stato interamente registrato, eccezion fatta per la batteria, nel nostro piccolo home studio chiamato l’Hideout, lavoro che ci impegnò per più di un anno. Successivamente, e a fagiolo direi, ricevemmo la proposta di Stormspell Records di pubblicare le copie fisiche sotto il suo nome. Stormspell Records è un’etichetta indipendente californiana che, seppur in crescita, distribuisce lavori di gran qualità e rigorosamente old school. Ci mise in contatto col talentuosissimo musicista Cederick Forsberg (Rocka Rollas, Blazon Stone, Breitenhold e altri) che nel suo studio in Svezia curò mixing e mastering dell’intero lavoro, nonché prese parte attiva alla produzione dell’album registrando pure la batteria. Quella che potete sentire dall’ascolto di "Wild Waves" è la sua performance.

4) "Wild Waves" è un disco che di puro heavy metal. Melodia, epicità e potenza si fondono alla perfezione, dando vita a delle canzoni molto trascinanti. Cosa vuol dire per voi suonare ancora questo stile al giorno d'oggi e quali sono le band che più vi hanno influenzato? E c'è qualche band odierna che vi ha colpito?
 
Come anticipato prima, la principale ispirazione per i nostri lavori deriva dalla storica band Running Wild. A loro l’onere di aver introdotto questo particolare genere con tematiche piratesche, ma non solo, che influenza molte altri artisti del panorama musicale. Lonewolf, Blazon Stone, Naufrgant, Pirate Hymn solo per citarne alcuni. Certo, riproporre al giorno d’oggi un approccio musicale datato e pure di nicchia è una scelta dettata soprattutto dalla nostra passione. Personalmente sento che c’è dell’infinito potenziale in questa musica e le buone recensioni del nostro "Wild Waves" ci dimostrano che dobbiamo continuare a percorrere questo sentiero con fierezza e dedizione. 
 


5) Cosa non è mai stato detto della vostra musica e cosa vorreste fosse detto? Insomma, credete che vada sottolineato un aspetto in particolare della vostra band?
 
Forse l'aspetto sul quale ci si sofferma di meno riguardo la nostra musica è la comprensione dei testi delle canzoni. Chi ci intervista, o recensisce il nostro album, di solito esprime i propri giudizi a livello maggiormente musicale. Ci vengono chiesti chiarimenti e opinioni sul tipo di sonorità che abbiamo scelto, il che è un'ottima cosa visto che riguarda una delle caratteristiche principali della nostra band, ma spesso a scapito del senso stesso dei singoli brani. Un po' di curiosità in più in quest'ambito aiuterebbe la comprensione globale del nostro "Wild Waves", che non è esclusivamente un album incentrato sui pirati come spesso viene definito.

6) Chi ha realizzato l'artwork di "Wild Waves"? Mi ricorda, appunto,  qualcosa dei Running Wild, o comunque di tante altre copertine heavy metal su quello stile. Sbaglio?
 
L’artwork è anch’esso un mio lavoro. Ho frequentato una scuola d’arte ed è con enorme gioia che metto il mio talento al servizio dei Silverbones anche in veste di grafico. Cerco di fare del mio meglio sia musicalmente che con la matita in mano ma è una vera sfida realizzare artwork del calibro di Andreas Marshall (proprio lo stesso artista dei migliori dischi dei Running Wild) o di Alan Lathwell. Il loro stile, seppur diverso, mi ha influenzato molto nella realizzazione della grafica completa del nostro album e credo di ritenermi soddisfatto di questo primo tentativo. Sicuramente, col prossimo lavoro in studio vorrò curare nuovamente questo aspetto che ritengo essere di grande importanza per una band Heavy Metal. 
 
 
 
7) State lavorando a nuova musica? E cosa dobbiamo aspettarci in futuro dalla vostra band?
 
Si esatto, per cui aspettatevi intanto un secondo album targato Silverbones...e speriamo tante belle occasioni di suonare live, dentro e fuori patria.

8) Siete attivi sul fronte live? Preferite stare su un palco o in studio di registrazione?
 
Siamo stati molto attivi dall’anno del nostro esordio (2014) ad ora, come potete constatare dai concerti riportati sul nostro sito ufficiale. La situazione live nella nostra zona non è affatto rosea, proprio oggi ho letto con dispiacere dell’ennesimo grosso locale che, costretto dai rientri economici insufficienti, dovrà adeguare la programmazione a ciò che il mercato richiede. Molti altri semplicemente chiudono. Purtroppo la realtà circostante non ci favorisce, ma non ci arrendiamo di certo. La nostra vera forza come band risiede nella qualità delle nostre esibizioni dal vivo. Puntiamo su una forte scenicità e sull’offrire uno show grintoso e a tutto tondo. Tra studio di registrazione e palco sicuramente vince quest’ultimo.
 
9) Immagino che le tematiche legate ai pirati vi ispirino molto. Volete spiegarci da cosa nasce questa vostra passione?
 
La pirateria è un tema che mi ha sempre affascinato fin da giovincello, ora ho modo di approfondire i retroscena di questo fenomeno che ha visto la sua epoca d’oro nel 1700 e di capirne l’origine. Il mondo di legno, mare ed isole tropicali che circonda la figura del pirata caraibico è stato sicuramente l’aspetto che più mi affascinava allora. Ma il pirata è tutt’ora una figura fortemente stereotipata, te ne accorgi quando cominci a documentarti seriamente su quest’argomento. Una vita di soprusi, costrizioni e a malapena retribuita era ciò che aspettava il marinaio in ogni imbarcazione prestasse servizio. Eccetto la nave pirata nella quale avrebbe potuto trovare una delle comunità più democratiche dell’epoca, checcè ne dicessero governatori e clero, e avviarsi alla conquista del proprio destino in maniera libera. Personalmente intravedo delle similitudini con il modo di vivere odierno, si potrebbe dire che in fondo vorremmo tutti essere un po’ pirati e sottrarci al giogo impostoci dall’alto.

10) Domanda a risposta libera. Concludete questa intervista come volete!
 
Concludo ringraziandoti per l’opportunità di rispondere a queste interessanti domande. Ai lettori di Hot Music Magazine diamo appuntamento al festival Acciaio Italiano che avrà luogo sabato 20 maggio a Bologna e che ci vedrà tra i protagonisti assieme ad altre importanti band prettamente italiane. (https://www.facebook.com/AcciaioItalianoFestival/?fref=ts
Se vi abbiamo incuriosito circa il nostro album "Wild Waves", potete dargli più di un ascolto a questo link: https://silverbones.bandcamp.com/album/wild-waves
 
 
Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum

Nessun commento