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THE GREAT DIVIDE "Union Reloaled" (Recensione)


Full-length, Agoge Records
(2018)

I The Great Divide nascono a Roma nel 2010. Sono passati attraverso alcuni avvicendamenti nella line-up; ora escono sul mercato con "Union Reloaded". Altro non è il disco, se non la rimasterizzazione dei brani contenuti originariamente in "Union". Ho davanti a me una lista di dieci pezzi che profumano fortemente di Hard Rock, contaminato a sua volta da sani affluenti musicali. Si parte con "Rise" che ha una vena Alternative Rock; è il ritornello centrale a fare bella mostra di sé, in più spicca il solo di chitarra. "So Wrong" è un episodio dove i The Great Divide sfoderano la loro anima più sincera; è puro Hard Rock, sostenuto da un ritornello con una melodia dannatamente vincente. In "Love Sick Dog" si evidenzia un approccio ancora sanguigno, le trame sonore prendono spunto dalla storia zeppeliniana. Ho altresi' modo di notare un certo gusto Funk nella ritmica ma il tutto viene assemblato con mestiere. Nel brano "Bone", rimango sorpreso per una sottile somiglianza con i Mother Love Bone; certamente non è il titolo del pezzo a farmi pensare questo. 

Questa fonte d'ispirazione va a merito della band laziale, essendo stati i Mother Love Bone un nome importante nel trascorso panorama musicale. I toni si ammorbidiscono in "Killing Time", mirando a conquistare qualche cuore in più. Ci sono comunque dei vibranti inserti strumentali al momento giusto. Il brano ad un certo punto si ferma, quindi riparte per un finale più deciso e si chiude con un semiacuto vocale. Arriviamo a "Divided", traccia dall'umore Rockabilly astutamente fusa con le stilettate Hard Rock. Mauro Pala alla voce si alterna tra cantato pulito e sporco, dando buona prova della sua passione messa in campo. Nella quart'ultima traccia "Heroes", assistiamo ad una sterzata verso lidi di spensieratezza musicale; qui la voce di Mauro Pala libera la sua interpretazione più fresca. Il refrain risulta centrato nella parte vocale, il resto del combo lo segue efficacemente. Un'altra sorpresa troviamo in "Bad Habits", giacché i colpi sono scanditi in forme ammiccanti ai Queens Of The Stone Age. In effetti c'è questa piccola divagazione, poi però il brano si stabilizza sulla linea tipicamente Hard Rock. "Grinder" esordisce lenta e cadenzata, per poi appesantirsi in mezzo a riff robusti e coinvolgenti. Il ritornello è indovinato, così come il tiro delle due chitarre di Pier Paolo Cianca e Gabriele Sorrentino. Alessio Ripani al basso pompa le note con energia, seguendo il ritmo pulito e preciso di Vladimiro Melchiorre ai tamburi. Per "Sleeper" il discorso cambia ancora. Avverto nell'approccio vocale, un richiamo ai Ritmo Tribale; la canzone è più misurata e ricercata rispetto alle altre. Abbiamo una pausa anche in questa traccia, nel passaggio successivo si perde qualcosa; personalmente avrei fatto terminare prima il pezzo. 

Tirando le somme, rimango con le belle sensazioni addosso; in fondo avevo bisogno di una band che mi facesse sentire più allegro in questo clima di caldo opprimente. Faccio i miei complimenti alla Agoge Records per l'eccellente lavoro di messa a punto dei suoni, a testimoniare quanto importante sia una produzione professionale. Adesso è il momento di goderci "Union Reloaded"; sostemiamo la causa delle nostre band, quando hanno qualcosa d'interessante da trasmetterci. 

Recensione a cura di Andrea Bottoni
Voto: 70/100

Tracklist:
1. Rise
2. So Wrong
3. LoveSickDog
4. Bone
5. Killing Time
6. Divided
7. Heroes
8. Bad Habits
9. Grinder
10. Sleeper

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