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Dietro le maschere: THE MOTHMAN CURSE (Intervista)


Dopo aver ascoltato attentamente "The Curse", il loro nuovo lavoro in studio, uscito per la nostrana MASD Records, ci siamo messi in contatto con i The Mothman Curse (Rat - Voce e

M. J. - chitarra) per farci raccontare la genesi di "The Curse", album che ci ha entusiasmato e che abbiamo recensito su queste pagine. 

1) Ciao ragazzi e ben venuti su Heavymetalmaniac. Innanzitutto vorremmo sapere come nascono i The Mothman Curse e quali sono stati i vostri obiettivi nel mettere in piedi la band. 
Ciao a tutti e grazie della possibilità. I MothMan Curse sono nati dalle ceneri di un vecchio progetto di più di 10 anni fa. Il nostro obbiettivo principale è scrivere pezzi nostri con la voglia di condividere la musica che ci piace inserendoci anche un nostro messaggio 

2) Perché avete scelto di nascondere le vostre identità dietro delle maschere? Vista la somiglianza quelle degli Slipknot non avete paura che veniate etichettati come loro cloni? 
Non avevamo paura di venire etichettati in niente. Ci sono molto gruppi mascherati. Abbiamo deciso di mettere le maschere per suscitare curiosità in chi ci ascolta. È molto bello finire un live, togliersi la maschera e andare in mezzo alla gente a chiedere le impressioni. Ci divertiamo a sentire qualsiasi giudizio e critica da gente che è più sincera in quanto non sa che siamo noi. 

3) Chi è che cura l’immagine della band? Intendo sia l’aspetto visivo che quello social. 
Siamo noi che curiamo ogni aspetto in tutto 

4) Quanto tempo avete impiegato per scrivere e registrare l’album? E’ tutto materiale ex novo scritto all’indomani di "Hope" o avete recuperato del vecchio materiale? 
È tutto materiale nuovo, scritto e registrato in circa un’annetto. Visto che le idee venivano fuori continuamente ci siamo messi a lavorare alle canzoni appena finito di registrare Hope 

5) Di cosa parlano i vostri testi? Sono collegati tra loro oppure ogni canzone ha una tematica a parte? 
I testi in se parlano di varie tematiche dalla tristezza alla malinconia che ci trasmette il mondo d’oggi! Mischiamo anche vari aspetti tra rabbia e ansia. Le uniche canzoni collegate sono the Curse (canzone) che parla sempre del Mothman continuando quello che era rimasto in sospeso su Hope (canzone Mothman) 

6) Premesso che trovo l’album bello nella sua interezza, mi ha colpito molto "Only a number", brano diverso dagli altri, in cui vengono fuori tutte le vostre caratteristiche e che credo possa essere un singolo trainante. Avete pensato di fare un video di questa canzone? Di cosa parla? 
Ti ringraziamo. Certamente. Ci stiamo lavorando proprio in questi mesi al videoclip. La canzone parla della paura e l’ansia di venir chiamato alle armi. Di come immaginiamo possa essere l’attesa di un bus che ti porta in un paese che non conosci e che non sai se farai ritorno. Un po’ come perdersi da se stessi. 


7) Come vengono composti i vostri pezzi? 
Tendenzialmente partiamo da un riff o un’idea che ci balza in testa. Poi ci troviamo a prove e li lavoriamo tutti insieme sulla stesura della ritmica completa 

8) Come siete entrati in contatto con la MASD Records? 
Volevamo un’etichetta che ci potesse aiutare e consigliare, essendo noi alle prime armi, per la pubblicazione e la promozione del nuovo album. Ci siamo messi alla ricerca e abbiamo trovato Masd Records 

9) Secondo me i vostri pezzi sono molto congeniali nella dimensione live. Cosa ci si deve aspettare da un vostro concerto? 
9. Delirio. Sul palco ci divertiamo davvero tanto. 

10) Avete in programma di fare delle date, state pensando ad un tour per promuovere The Curse? 
Si certamente, abbiamo già 7 date all’estero tra ottobre e novembre e stiamo lavorando per aggiungerne altre in Italia.

11) Com’è la scena metal friulana? Ci sono locali e manifestazioni dove poter suonare metal? 
Tristissima. Sopratutto nelle nostre zone. Essendo noi di un piccolo paese per trovare un festival oppure una piccola risposta della gente dobbiamo spostarci di parecchio. In genere qui in Italia è veramente difficile farsi conoscere. Ma noi non ci scoraggiamo. 

12) Ho letto che vi definite Prog Death Metal. Sinceramente ascoltando la vostra musica, trovo la definizione fuorviante. Perché vi ritenete tali? Io ho trovato la vostra proposta come un metal moderno con innumerevoli contaminazioni all’interno del genere, ma ad esempio non ho trovato elementi progressivi ed il death metal è presente solo in parte. 
Sinceramente non sappiamo che genere facciamo. Noi ci eravamo “proclamati” gruppo Metal con influenze che vanno dal nu metal al thrash metal! Siamo stati derisi e allora da quella volta abbiamo detto “che decidano gli altri che genere facciamo tanto noi suoniamo quello ci pare comunque”.

13) Cosa vorreste dire a chi sta leggendo questa intervista? A voi la parola 
Se siete un gruppo non smettete mai di credere. Ci vogliono veramente tanti sacrifici economici, mentali e fisici. Soprattutto in questo genere. Ma alla fine il palco ripaga sempre la fatica. E circondatevi di amici veri nella band perchè sarà più facile sorpassare ogni difficoltà. Quando 4 teste diventano una unica siete già un bel passo avanti. Venite ad ascoltarci che facciamo un po’ di casino insieme. 


Intervista a cura di John Preck 

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