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ABIGAIL WILLIAMS "Walk Beyond the Dark" (Recensione)


Full-length, Blood Music
(2019) 

Tornano sulle scene gli americani Abigail Williams a distanza di quattro anno del loro album postumo. Un ritorno a dire il vero piuttosto insolito, visto che il combo di Phoenix si è nel frattempo "smembrato" tanto che sul nuovo lavoro si presenta come una vera e propria one-man band che verte intorno alla figura del proprio mastermind Ken Sorceron. Un vero e proprio improvviso e repentino cambio che finisce per ripercuotersi anche sulla proposta della band che traccia un'evidente linea di demarcazione sul classico sound del passato, ma più in particolare proprio nei confronti dell'ultimo confusionario "The Accuser". Partiamo dal presupposto che sui generis la proposta della band pone sempre le proprie basi su un black metal melodico ed atmosferico, oggi più che mai. 

Quello che è decisamente cambiato è proprio l'approccio stesso ai pezzi che con il qui presente "Walk Beyond the Dark" assumono una forma decisamente più matura ed eterogenea, distaccandosi in parte da quel sentore di già sentito che aveva penalizzato non poco le precedenti produzioni. Una maggiore libertà artistica e compositiva, che ha senza ombra di dubbio giovato a Sorceron, decisamente più libero di esprimere le proprie emozioni in musica e di non temere qualche passo in avanti a tratti un pò ardito, ma comunque apprezzabile. I sette pezzi che compongono l'album sono tutti piuttosto lunghi nel minutaggio e variano lo stile tra pezzi di puro black melodico, ad inserti maggiormente eterogenei che variano tra utilizzo di strumentazioni particolari come l'apprezzabile aggiunta di archi, fino anche a sfaccettature decisamente più varie sotto il profilo vocale con la presenza, seppur relegata principalmente al ruolo di backing vocals, di un cantato pulito. Tutte caratteristiche quelle sopra descritte, che finiscono giocoforza per creare maggior interesse intorno alla proposta che scivola via in maniera estremamente agile ed interessante, a differenza del passato in cui una vena compositiva piuttosto strozzata finiva per rendere alla lunga noioso l'ascolto dell'intero album. La componente che accomuna i sette brani di questo "Walk Beyond the Dark" è sicuramente la disperazione e quell'aura atmosferica che permea brani ben composti e ben arrangiati. 

Si parte con "I Will Depart" brano piuttosto classico senza grosse variazioni al tema di quello che può essere un qualsiasi album melodic black, ma già con la successiva "Sun and Moon" il buon Ken inizia a convogliare all'interno della proposta quegli aspetti più atmoferici ed al limite del doom che donano nuova linfa alla band. E dopo un pezzo più tirato e semplice come "Ever So Bold", arriva la lunga "Black Waves" a confermare come la vena artistica di Ken sia decisamente in un momento di grazia particolare, un pezzo articolato, affascinante, che si dipana tra riff dilatati ed ipnotici. Con le conclusive "Born of Nothing" e "The Final Failure" spunta infine anche un certo retrogusto gothic con l'inserimento di archi che allenta un pò la presa dell'album ma che se non altro dona quel tocco più eterogeneo che arriva così a forgiare un sound decisamente più personale rispetto al passato. 

Recensione a cura di Luca Di Simone
Voto: 73/100 

Tracklist: 
01. I Will Depart 
02. Sun and Moon
03. Ever So Bold 
04. Black Waves 
05. Into the Sleep 
06. Born of Nothing 
07. The Final Failure

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