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Sempre in evoluzione: NIAMH (Intervista)


"Secondo me il sound della band deve essere sempre in evoluzione, la staticità porta alla morte artistica". Questa è una frase che ci ha colpiti dell'intervista fatta a Michele Nocentini, cantante dei Niamh. Il nuovo album "Supersonic" è intanto finito come HOT ALBUM sulla nostra webzine, e l'Italia assesta un altro bel colpo nella musica dura. Buona lettura.


1. Ciao ragazzi Niamh. Parlateci un po' di come vi siete formati facendo una breve biografia fino ad oggi.
Ciao a voi! Beh, la scintilla iniziale è venuta da Tommy, già ci conoscevamo tutti molto bene ruotando bene o male nella scena. Anzi, la sensazione è strana, spesso mi chiedo com'è che non abbiamo iniziato prima lavorare insieme. Quindi tre anni fa facciamo la prima prove, buttiamo giù delle idee forse senza nemmeno troppo convinzione. Ma il risultato ci ha sorpreso e le reazioni sono state positive oltre ogni aspettativa; allora abbiamo iniziato a fare sul serio ed ecco che arriva il contratto con la Ghost Records Label, i festival con Arch Enemy, SoulFly, Chemical Brothers, Placebo, Enter Shikari, Lacuna Coil e i vari tour. Intendiamoci, non è stato facile, siamo sempre impegnati a lavorare su mille fronti extra musicali. Ma è quello che vogliamo fare, è quello che ci fa sentire vivi. 

2. Quali band vi hanno ispirato e ancora vi ispirano?
Da quando abbiamo iniziato a fare musica, cioè da più di vent'anni, tantissime. Quelle che ci accomunano nella band direi Deftones, Tool, Strapping Young Lad, In Flames, ma anche roba non propriamente rock-metal come Depeche Mode, Beastie Boys, etc. Curioso come spesso ci paragonino ai Linkin Park quando in realtà li ascoltiamo pochissimo.

3. Di cosa parlano le liriche delle vostre canzoni e in particolare quelle del vostro ultimo album "Supersonic"?
Sensazioni. A volte un po' romanzate, a volte in maniera astratta, a volte semplicemente ironiche o a presa di giro. Sterile and Anaemic parla di cose personali, Universe parla della concezione del mondo, Black Metal Boy prende in giro chi si atteggia in maniera un po' troppo seriosa. Come vedi, da cosa profonde a vere e proprie cavolate!

4. Vogliamo descrivere il processo compositivo del vostro nuovo album? 
Il tutto si è svolto molto spontaneamente, anche se un po' abbiamo sentito la pressione "del secondo album". Avremmo voluto registrarlo prima, ma purtroppo abbiamo cambiato batterista rispetto al prima disco e necessitavamo di un po' di amalgama prima delle composizioni. I pezzi a volte li abbiamo sviluppati in 3/4 prove, a volte ci sono voluti mesi, non abbiamo mai una regola fissa, le registrazioni le abbiamo fatte con calma, i ragazzi dello studio sono amici e non ci hanno fatto pressione.


5. C'è un messaggio particolare dietro ai testi del vostro nuovo album?
Non direi; come detto prima, sono argomenti un po' personali.

6. Ci siano stati cambiamenti sostanziali nel vostro sound rispetto al passato?
Secondo me il sound della band deve essere sempre in evoluzione, la staticità porta alla morte artistica. Ci siamo avvicinati sempre più a sonorità elettroniche e introspettive, ma mai dimenticando l'aspetto più "groovy" del brano. 

7. Fate molti live show? E come descrivereste un vostro concerto?
Ne facciamo un sacco, siamo una live band. Suonare dal vivo è linfa e stimolo per una band. Ci piace instaurare una certa complicità col pubblico, scherzare e divertirci insieme; perchè quello è il fine, divertirsi. Dimenticare per un po' le rotture di scatole quotidiane, lasciarci andare e perdersi insieme nell'adrenalina del concerto. 

8. Quali sono i vostri obiettivi per il futuro più immediato? E guardando più avanti, cosa vorreste raggiungere con la vostra band?
Adesso che finalmente è uscito Supersonic iniziano i concerti. Ne abbiamo già un bel po', date un'occhiata sul nostro Facebook, se siamo vicini a voi, fate un salto. Inoltre, fra un paio di mesi faremo un tour in Russia, spesso abbiamo suonato in Est Europa, ma mai in Russia, e siamo molto curiosi di vedere la reazione del pubblico.

9. Concludete come vuoi lʼintervista! Un saluto!
Grazie mille a voi che ci avete concesso questo spazio. Mi raccomando, date un'ascolto al nostro disco, scaricatelo, masterizzatelo, rubatelo al vicino di casa, ma dategli un ascolto che non be ne pentirete.

Intervista a cura di Sergio Vinci

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