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TRANSYLVANIA STUD "White Witch" (Recensione)


Full-length, Transcending Records

(2019)


Dietro il monicker di Transylvania Stud si nasconde il progetto solista di tale Andrew Godfrey, tizio nato in Virginia che si è occupato praticamente di ogni cosa, avendo suonato chitarra, basso, batteria ed avendo pure cantato. Non mi perdo in fanfaluche biografiche, questo è il loro primo full length dopo qualche singolo ed un ep, ma non è questo che conta: quello che conta è che “White witch” è un disco davvero bellissimo. Inoltre, anche uno dei dischi più visceralmente sabbathiani che abbia ascoltato di recente. Avete presente “Master of reality”? I Transylvania Stud adottano un approccio simile, fatto di riff di chitarra pesanti ma ficcanti, facili da suonare, e di arrangiamenti spaziosi e larghi, con pezzi strumentalmente facili da suonare ma in cui tutto è al posto giusto, davvero non si sente il bisogno di qualche nota in più (eccezione forse fata per il basso?). 

Altra cosa che rimanda ai primi Sabbath è l'approccio multiforme: pezzi tendenzialmente lenti, vero, ma i brani riescono comunque ad essere davvero diversi tra loro, arrivando a diventare addirittura solari in alcuni frangenti, benché la matrice sonora rimanga sempre tendenzialmente funebre e pesante. E se i riff sono potenti e coinvolgenti, bisogna dire che la vera arma in più del disco è costituita dalle melodie vocali – immediate, ammalianti, ipnotiche, ascoltarle è come bere una sorsata d'acqua: ottima e vitale nella sua semplicità. 

Come anche ammesso dal main man, ci sono profonde influenze che qualcuno potrebbe definire alternative, da Kyuss ad Alice in Chains a Soundgarden; non deve sorprendere, a differenza dei puristi della prima ora si tratta tutte di bands profondamente radicate nell'humus sabbathiano, ed è normale che li ritroviamo qua tutti presenti in un ipotetico abbraccio sonoro. 
E adesso lo spazio per le parole è finito, andate ad ascoltarvelo e basta. 

Recensione a cura di Fulvio Ermete
Voto: 80/100

Tracklist:
1. Unconditional Numb
2. High Stakes
3. Cloak and Dagger
4. Drown
5. Three Fold
6. Long Way Down
7. In Over Your Head

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