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CHRONOSFEAR "The Astral Gates Pt. 1: A Secret Revealed" (Recensione)


Full-length, Elevate Records
(2022)

E’ un lavoro complesso e stratificato quello proposto dagli italiani Chronosfear, sia da un punto di vista tematico che musicale. Infatti la band in questo secondo lavoro si avventura in un concept album a tema fantascientifico, proponendoci una parte 1, il che presuppone un seguito. Quello che emerge da subito è una evidente consapevolezza dei propri mezzi, e questo ci mette di fronte ad un lavoro maturo, ispirato. La complessità degli arrangiamenti, i dettagli minuziosi, ci presentano una band dal forte potenziale. 

Quello che ascoltiamo è una musica che parte da un power metal dai forti connotati sinfonici (“Beyond”), ma da qui si sviluppa attingendo a più fonti. Infatti possiamo ascoltare distintamente molti passaggi prog metal di scuola americana (“The Astral Gates”), a dimostrazione di una qualità tecnica di tutta la band davvero invidiabile. Nei momenti più duri si innestano quei riff power us, mentre l’elemento sinfonico è sicuramente figlia di quella scuola italiana che da diverso tempo è un marchio di fabbrica (“Under This Bleeding Sky”). Di notevole impatto sono i cori che si rifanno più a band nord europee (“Faithless Times”). In questo insieme di influenze non sorprende ascoltare anche voci growl per definire i momenti più estremi. 

La voce di Filippo Tezza è davvero notevole, dotato di una timbrica squillante che sostiene in modo sicuro il timone dei Chronosfear. Ascoltandolo ci si rende conto di quanto sia stato importante e lo è tutt’ora l’influenza esercitata da un cantante come Fabio Lione. Non secondario è il lavoro di Davide Baldelli, che con le sue orchestrazioni è un elemento essenziale nell’economia musicale dei Chronosfear. “Fragment” vede ospite Alessia Scolletti dei Temperance per uno dei momenti più melodici dell’album, un brano dal forte potenziale commerciale! “The Fortress Tower” è di contro uno dei momenti più duri, un brano che viaggia in buona parte ad alta velocità, e quando rallenta ci regala momenti notevoli con i suoi cori. Sicuramente è uno dei brani più interessanti tra quelli proposti. 

In mezzo non poteva mancare la classica ballad che qui porta il nome di “The World I Left Behind” e che si innesta bene nel tessuto sonoro dell’album, mantenendo inalterate le caratteristiche musicali della band, con le sue orchestrazioni e la voce molto convincente. Per chi scrive il pezzo migliore, quello da cui inizierei l’ascolto è la notevole “Eyes Of The Wolf”, con le sue ritmiche serrate che si fondono perfettamente agli elementi sinfonici, e con la prestazione vocale che raggiunge livelli altissimi. Qui è possibile ascoltare anche un notevole solos di chitarra a cui si fonde un momento hard rock con quell’hammond! “The Astral Gates Pt. 1” è un album che ha grandi potenzialità, che porta alla luce un’altra grande band tricolore.

John Preck
78/100 

Tracklist:
1. 2101: Ruins of Our World - Prologue
2. Faithless Times 
3. For a New Tomorrow
4. The Astral Gates 
5. Under This Bleeding Sky 
6. Paralyzed - Interlude I 
7. Beyond 
8. Fragments
9. Code Red - Interlude II 
10. Eyes of the Wolf 
11. The Fortress Tower 
12. The World I Left Behind

Line-up:
Michele Olmi - Drums
Davide Baldelli - Keyboards
Filippo "Fil" Tezza - Vocals
Xavier Rota - Bass
Frank Campese - Guitars

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