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WITHERSCAPE "The Inheritance" (Recensione)


Full-length, Century Media Records
(2013)

Dan Swano non ha bisogno di presentazioni. Tra i pionieri del Goteborg sound, a Dan è stato più volte associato la parola “genio”, termine spesso usato a sproposito, ma quanto veritiero in questo caso! Negli anni novanta era onnipresente con il suo lavoro di ingegnere del suono, con i suoi progetti estemporanei, con le sue partecipazioni come ospite in una moltitudine di album. Con il suo eclettismo sonoro ha spaziato molto all’interno del vasto e variegato genere metal. Ma allo stesso tempo è stato da sempre un personaggio schivo e che in qualche modo è rimasto, forse per scelta, nelle retrovie. Oggi che vengono scritte biografie su cani e porci, sarebbe interessante una retrospettiva su questo personaggio. 

Ma veniamo a questo suo progetto. I Witherscape sono, lui accompagnato alla chitarra e basso da Ragnar Widerberg. Dan si occupa di tutto il resto, dalla batteria alla voce passando per le tastiere. Ovviamente prodotto e mixato da lui. “The Inheritance” è un album di death metal progressivo, in cui è evidente la scuola svedese del genere che ha come punta di diamante gli Opeth. E l’album esce all’indomani del cambio di sonorità degli Opeth stessi. Ne riprende le atmosfere chiaro scuro, proprio quelle di Blackwater Park (Astrid Falls), i momenti malinconici alternati alle sfuriate death metal (“The Wedlock Observation”), il riffing complesso, i cambi di tempo e poi fa quello che gli Opeth non sono riusciti a fare in modo compiuto nella vecchia incarnazione, ossia inserire parti progressive settantiane su un tessuto estremo, con risultati davvero interessanti (“Crawling From Validity”). La voce calda di Dan emerge in “Dead for a day” nelle sue parti acustiche, per sfociare in un interessante ritornello elettrico con il suo growl profondo. Un pezzo che guarda di più verso gli Enslaved. Da non sottovalutare il lavoro di Ragnar alle corde, con i suoi interventi solistici sempre mirati ed il suo lavoro notevole per rendere accessibile e scorrevole le innumerevoli atmosfere di cui si compone un album complesso, stratificato, multiforme come questo. 

Momenti puramente hard rock emergono nella doppietta centrale “Dying For The Sun” e “To The Calling Of Blood And Dreams” con i suoi riff quadrati ed un cantato pazzesco, con cori prog molto suggestivi, al limite del pop! Interessanti gli innesti di tastiera a creare profondità e atmosfere dall’antico sapore progressivo. L’ennesimo viaggio sul pentagramma, l’ennesimo viaggio pieno di sorprese. Momenti di un metal più classico, quello epico dei Grand Magus (svedesi anche loro!) si ritrovano nella fantastica “The Math Of The Myth”. Sulla versione cd sono presenti anche due bonus tracks. “Last Rose Of Summer” è una ballad davvero suggestiva che ci porta lontano nella memoria, avendo un’atmosfera di qualche decennio addietro, bella, dal sapore vagamente americano, che effettivamente poco c’entra con l’atmosfera generale dell’album, e trovo quindi corretto il suo inserimento come bonus, perché comunque brano piacevole da ascoltare. “A Cry For Everyone” ha atmosfere più pesanti che guardano al progressivo settantiano con suoni più moderni e mi ha ricordato a tratti i Gentle Giant. 

Arrivati alla fine cosa si può dire? “The Inheritance” è un album notevole, che all’epoca della sua uscita è passato un po’ in sordina. La qualità della proposta è davvero alta. Il mio consiglio di recuperarlo è rivolto a tutti i metallari, ma in particolar modo, lo consiglio agli amanti dei vecchi Opeth e degli Enslaved. Vi trarrete profondo giovamento!

Recensione a cura di John Preck
Voto: 80/100

Tracklist:

1. Mother of the Soul 
2. Astrid Falls 
3. Dead for a Day 
4. Dying for the Sun 
5. To the Calling of Blood and Dreams 
6. The Math of the Myth 
7. Crawling from Validity 
8. The Wedlock Observation 
9. The Inheritance

Line-up:
Ragnar Widerberg - Guitars, Bass
Dan Swanö - Vocals, Drums, Keyboards

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