MORCOLAC "Vrykolakas" (Recensione)
Full-length, Darker than Black
(2022)
A un anno di distanza dall'uscita dell'acclamato album di debutto "A Vampiir is Born" i lombardi Morcolac tornano con un secondo capitolo dai forti toni spettrali dal titolo "Vrykolakas", prosecuzione tematica del concept ispirato alla storia leggendaria del conte Dracula, che proietta la neonata band tra le piĆ¹ interessanti realtĆ vampyric black metal sorte negli ultimi anni. Il trio pavese guidato dal cantante, chitarrista e bassista Sadomaster, giĆ membro tra gli altri di Ghostly Aerie Coven, Griverion e Fornace, accompagnato alle tastiere da A.B. (l'altro esponente dei Griverion) e alla battteria da Bestia degli Absentia Lunae, dei Prison of Mirrors e dei Deathcvult, ha appena pubblicato questo nuovo lavoro sotto la Darker than Black dando immediato seguito a quanto giĆ fatto nel recente esordio, proponendo all'ascoltatore sette brani piĆ¹ intro di ispirazione sinfonica e dalle armonie lugubri e malvagie, costruiti attorno ad un vortice musicale radicato al black metal old-school, per quanto carico di melodia e di atmosfere malinconiche, perfetta colonna sonora per una trama intrisa di sangue e violenza ma anche di travolgente tragicitĆ .
Il concept ĆØ schiuso dalla superba introduzione "Entering the Sanguinarian Gates", un crescendo sinfonico guidato dalle tastiere sinistre ed avvolgenti di A.B. verso sonoritĆ epiche e maestose, su cui si erge un richiamo diabolico ("Dracula") ad aprire le danze. A seguire troviamo "Here comes the Lord Impaler", brano che attraverso il rffing serrato e lo scream malvagio di Sadomaster e la batteria incalzante di Bestia narra dell'ascesa verso il trono del sanguinario figlio del conte Vlad II, l'impalatore; il brano si fa notare per le sue sinfonie lugubri e avvolgenti, vero elemento distintivo dell'intero lavoro. "A Wolven Heritage", cronaca della natura diabolica e maledetta di Dracula, rallenta il ritmo dell'opera, con il suo doom/black metal abbastanza orecchiabile che anticipa l'accelerazione centrale, accompagnata di nuovo dalla tastiere spettrali di A.B. verso una ripresa dai toni melodici e incalzanti. Con gli oltre sei minuti e mezzo della successiva "Draculean Misty Candlenight" il livello si alza notevolmente grazie ad un passaggio sinfonico di grande tragicitĆ che apre una ripresa serrata e travolgente, attraverso melodie maestose e tetre che imprigionano l'ascoltatore in un vortice di terrore e di angoscia, fino a renderlo vittima indifesa della sua aura diabolica.
La title-track presenta l'arcaica figura del "vrylolakas", antenato greco/salentino del comune vampiro, destinato a vivere in eterno per effetto di un'atroce maledizione, attraverso il riffing oscuro e serrato di Sadomaster e le onnipresenti tastiere del suo compagno d'armi dei Griverion, a disegnare armonie spettrali che nel finale partoriscono una composizione dall'elevata carica di maestositĆ . "A Bite Sculped on the Woodtrees" torna su melodie lente e ragionate, tavolta dalle eco trionfali, verso un finale rabbioso e martellante che si apre alla conclusiva "Farewell to Our Fallen Voivode", episodio piĆ¹ tragico e sofferto dell'intero lavoro, schiuso da un'introduzione sinfonica ed epica su cui si scaglia il grido disperato e maledetto di Sadomaster, verso un black/doom metal dai toni tragici e lugubri e dal finale sinfonico assolutamente travolgente, perfetta conclusione di un lavoro estremamente oscuro e di grande malvagitĆ .
"Vrykolakas" riprende esattamente da dove i Morcolac ci avevano lasciato un anno fa, ricalcando le melodie tetre e spettrali del loro esordio senza aggiungere nulla alla loro ricetta semplice ma efficacie di black metal vampiresco: i riff risultano talvolta ripetitivi, abbastanza elementari per quanto oscuri e carichi di un'aura tenebrosa e insana, e la batteria di Bestia picchia duro nelle frequenti accelerazioni, rallentando solo per permettere alle sinfonie atroci di A.B. di dominare la scena. In sostanza questo secondo episodio del trio ĆØ molto buono, sulla stessa linea del suo predecessore, e sicuramente chi ha apprezzato quest'ultimo spenderĆ parole positive anche per "Vrykolakas", ma l'augurio ĆØ che i Morcolac possano in futuro spostarsi dalla loro comfort zone e proporre qualcosa di diverso, pur senza snaturarsi nĆØ cadere nell'ovvio. Le premesse, senza dubbio, ci sono tutte.
Recensione a cura di Alessandro Pineschi
Voto: 75/100
1. Entering the Sanguinarian Gates
2. Here Comes the Lord Impaler
3. A Wolven Heritage
4. Draculean Misty Candlelight
5. Vrykolakas
6. Of the Hunter and Dark Cloud
7. A Bite Sculpted on the Woodtrees
8. Farewell to Our Fallen Voivode
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