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[REPORTAGE] EYEHATEGOD + IRON WALRUS (BOLOGNA, FREAK OUT, 02-10-2023)

IRON WALRUS:
In una serata calda, lontana dalle normali temperature stagionali arrivano in terra felsinea gli Eyehategod per un nuovo live a distanza di poco oltre un anno, avendo calcato queste assi nel luglio 2022. Oggi ad accompagnarli ci sono i tedeschi Iron Walrus, band rodata che gira da dieci anni con ben quattro album all’attivo. La band, a parte il cantante, suona mascherata con dei cappucci neri e due denti di tricheco bianco a simboleggiare il nome che li rappresenta. Autori di un buon live, con un discreto tasso energetico, gli Iron Walrus riescono a portare dalla loro il pubblico presente. La sala non è ancora piena, anche se è stato annunciato il sold out. Il cantante Aufi calamita l’attenzione con una prova energica. Gli altri musicisti si impegnano nel creare la giusta tensione adrenalinica. Gli Iron Walrus riescono a replicare in sede live il groove e l’energia da studio con una prestazione che non fa gridare al miracolo ma che si fa apprezzare per la sua genuinità.



EYEHATEGOD:
Di tutt’altra caratura lo sludge dei protagonisti della serata. I quattro salgono sul palco, si collegano ai loro jack e cominciano ad improvvisare per provare i volumi, ed emanando già così un forte sapore di fangosità, grazie ad un basso ipersaturo, un drumming molto fisico ed una chitarra portentosa. E Mike Williams? Con la sua chioma bicolor osserva i suoi compagni, interagisce con il pubblico che nel frattempo ha riempito la sala ed è lì tutto per loro. Gli Eyehategod non deludono affatto, proponendo un live fatto di energia e sudore con una forte empatia trasmessa ai presenti. Sicuramente la sala del Freak Out si presta a tutto questo per come è fatto, per come lo si vive: gli Eyehategod si sentono tra mura amiche e lo percepisce prima, durante e dopo lo show. E’ stata un’ora abbondante di fangoso sludge, intervallato da quelle accelerazioni hardcore che hanno spinto il pubblico più giovane, molto presente, ad un mosh pit scatenato sotto le urla divertite del buon Mike. A fine concerto la band concede due bis, dopo insistenti richieste del pubblico, a dimostrazione di quanto la serata sia andata bene, con un tasso di energia e saturazione molto elevato. La differenza qualitativa tra le due band è stata abbastanza evidente e si è manifestata in due show ben riusciti, ma con la band headliner che ha raggiunto una interazione totale con il pubblico e creato un muro di suono di notevole intensità. E se il detto non c’è due senza tre ha un fondo di verità, ci vedremo tra un anno nuovamente sotto il palco del Freak Out ad ondeggiare sotto i toni possenti e stordenti degli Eyehategod!



Live report a cura di John Preck

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