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In-Sight “From the Depths”

Full-length, logic(il)logic Records, 2012
Genere: Melodic Death/Metal-Core 


Dieci anni di attività, tre full-length e un demo per questi melodic-death metallers Lombardi (Como). Ecco la tabella di marcia riassunta dei Nostri, che si presentano proprio in questi giorni di maggio con la pubblicazione di questo “From the Depths”. Il disco in questione, dico la verità, è di quelli che appena inseriti mi fanno sobbalzare dalla sedia e non in senso positivo…
Il death melodico da loro proposto è molto “ultima generazione”, imparentato col metal-core odierno: suoni laccati e grossi, alternanza di voce in pulito (tra l’altro ad opera di una ragazza) e simil growl, buon tiro e tante strizzate d’occhio al lato commerciale e attuale del metal.

Per fortuna però man mano che il disco prende minuti, scorgo diversi elementi oggettivamente positivi che mi fanno in buona parte cambiare idea. Innanzitutto la preparazione dei musicisti è a un buon livello, così come tutto quello che concerne il disco, dalla copertina, al sound, ai brani che sì, peccano un po’ di già sentito e di troppa omogeneità, ma che almeno non si spingono troppo nel deja-vu spudorato. Certo che il genere è quello che è, il metal-core di ultima generazione mescolato a piccole porzioni death di questi ragazzi sarebbe stato meglio accolto una decina di anni fa, ma in tal senso nel 2012 si è detto praticamente tutto e anche meglio.

Se da un lato formale questo è un prodotto davvero ben realizzato, dal lato del feeling c’è da rilevare che questo “From the Depths” si rivolge ipoteticamente ad un pubblico molto giovane o a chi è da poco avvezzo a sonorità “metal”. Oltre qualche bella scapocciata non andiamo; certo i riff graffiano e la voce incazzata inducono ad alzare il volume e lasciarsi andare senza troppe pippe mentali, ma è anche vero che la stessa voce in growl appare un po’ forzata, priva di vera rabbia. Un po’ da manuale insomma, come tutto il disco. 

Concludo però dicendo che fa piacere vedere band che consegnano un prodotto curato in ogni aspetto, professionale e ben suonato, ma per emergere in maniera decisa nel mare magnum della mediocrità secondo me occorrono altri mezzi, primo fra tutti la personalità, qui solo un po’ accennata grazie all’innesto di una voce femminile. Ma il resto? Un po’ monocorde, non brutto, ma leggermente piatto. Di sicuro questa band dal vivo farà una figura più che discreta, ma su disco strappa una larga sufficienza e non oltre, ma almeno tutta meritata.

Recensione a cura di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum”
Voto: 64/100

Tracklist:
1. Intro
2. Mind the Light
3. Winding Coil
4. Frost Hate
5. Insight
6. Parasite
7. Rary
8. For the Sake of the Show
9. Informulation (2011)

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