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Splatters “Fear Of The Park”

Full-Length, Atomic Stuff/Andromeda Dischi, 2012
Genere: Heavy Metal/Horror Punk

I lombardi “Splatters” suonano un Horror Punk ben gradito, condito anche con un pizzico di Glam Metal. Tirando fuori le parole Horror e Punk non può che venire in mente i grandiosi (almeno per me) “Misfits”, ma qui le influenze sono più moderne ed attingono maggiormente ai Wednesday13 e Murderdolls et similia.
Il cantato è abbastanza sporco, il riffing di chitarra possiede un tocco smielato ed accattivante, il drumming si cimenta in buoni cambi di tempo e soluzioni non troppo scontate ed il basso fa la sua sporca figura, i vari cori a go-go aiutano a digerire meglio l’album. L’ “Intro” è una buona colonna sonora da film di serie B. “Killer Klown” è costituita da poche note godibili, un tocco di melodia, mille coretti intonati ed una parte rallentata che accresce la tensione. “Welcome To Zombieland” è dinamica e prepotente nel suo incedere, possiede un rifferama destabilizzante e cambi di tempo niente male. “Here Come The Monsters” parte all’impazzata con una piccola pioggia di note per niente rassicuranti, la canzone riesce a tenere il tiro fino in fondo ed intrappola l’ascoltatore sulla sua giostra crudele, e qui la sensazione del vecchio marcio Glam Rock si fa sentire selvaggiamente. 

L’inizio di “Die In A Leather Jacket” somiglia a quella di "Earth A.D." dei Misfits, il resto della canzone gioca sullo stesso riff portante ma il cantato strozzato non mi piace affatto, al contrario del bridge rallentato e malinconico. “Hope” inizialmente è lenta e cadenzata e possiede delle belle aperture melodiche, ma riesce anche a lasciarsi andare in up tempos (dove la doppia cassa fa la sua parte) e soli frenetici. “Why Do The Always Die In This Way?” ha un incipit triste e sembra una ballad sdolcinata, ma anche se dopo si lascia andare in qualche coro poderoso e riffs abbastanza pungenti, non mi convince più di tanto, la sento frenata e per i miei gusti quattro muniti di durata per questa canzone sono eccessivi. 

Fortunatamente l’intro epico e pomposo di “Sinner In Heaven” rialza notevolmente lo sorti di questo CD, la canzone in sè per sè è pestona ed i suoi cori potenti la rendono maggiormente grezza. Un discorso simile posso farlo per “My Lucky 13” che esce anch’essa vincente, l’intro è più Heavy della precedente, possiede un tocco cupo e la voce più aspra, la canzone gira su ritmi mid tempos e palm muting convincenti che quando si aprono sono capaci di inondarci. La parte solista della chitarra è la ciliegina sulla torta perchè riesce a smorzare il leit motiv tetro della song. “Minotaury” tira fuori la sua vena punkettona e caciarona nella struttura principale e la sua parte più heavy durante l’assolo, però il tutto mi sembra un po’ sconclusionato e non mi fa impazzire. Invece “Dark Way” chiude in lacrime questo CD, con un suono dolce ma che allo stesso tempo sembri venire da un cimitero. Il pianoforte è delicato e mortifero, stessa cosa per il lamenti che provengono dagli assoli delle sei corde. Un chiusura più che soddisfacente.

Recensione a cura di: chrisplakkaggiohc
VOTO: 70/100


Tracklist:
1. Intro
2. Killer Clown
3. Welcome To Zombieland
4. Here Come The Monsters
5. Die In A Leather Jacket
6. Hope
7. Why Do They Always Have Die In This Way?
8. Sinner In Heaven
9. My Lucky 13
10. Minotaury
11. Dark Way 

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