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Impülse "Let Freedom Rock!"

Full-length, Music Force
(2013)
Ricapitoliamo: l’EP di debutto di questo quintetto chietino non era brutto a livello compositivo, ma era realizzato davvero male. Ok: questi metal/rockers sono giovani, quindi sulle prime ci può stare fare un EP con quella qualità sonora, ma fare un album, questo “Let freedom rock!” che esce per la Music Force, con quei suoni sarebbe stato da censura. E invece no.
Gli Impulse si rimboccano le maniche, tirano fuori nuove canzoni, aggiustano il tiro delle composizioni, amalgamano meglio il loro mix tra rock e heavy metal classico e con una qualità sonora magistrale (oltre che una veste grafica godibile anche se magari non spettacolare e un po’ astratta) ci presentano un disco che sprizza energia e entusiasmo da tutti i pori. Lo si sente.

Gli Impulse volevano fare un disco quale sincero tributo alla loro musica e galvanizzati da questa motivazione, fanno un disco che suona molto fresco, scalpitante e per questo coinvolgente e oculato sia nei riffs che nei dettagli. Per rendercisi conto di questo basta ascoltare la fiammante accoppiata d’apertura “Rockrider” e “Worth fighting for, worth dying for”, che ti spiaccicano a fine ascolto un sorriso per la genuinità della proposta. L’accoppiata “Rock never dies” e “Whisky ‘n roll” invece si mostra più catchy, ruffiana e anche più sporca, ideali per un po’ di headbanging con la vostra birra in mano. Dei vari brani da rimarcare, inoltre, colpisce anche la title track conclusiva, marchiata a fuoco da eleganti assoli che tra l’altro cesellano e arricchiscono le varie parti di canzone, qui come in tutto l’album.

Un disco dunque allegro e vitale, e per questo dunque tranquillamente apprezzabile e acquistabile da ogni amante del rock/heavy metal old school, che non sia convinto che la musica migliore era solo ed esclusivamente quella di chissà quanti anni fa, per la passione e il genuino entusiasmo mostrati.
Volendogli trovare un difetto, occorre dire che agli Impulse esce meglio questo lato scanzonato, ma forse si può lavorare di più sugli altri mood e vedere cosa sanno fare oltre a fare i rockettari incalliti. Un esempio? C’è una ballad in questo disco, tale “I had a dream”, che francamente non colpisce più di tanto perché resta qualcosa di fine a sé stesso e poco speciale, inoltre ok che qui si parla di un disco rock/metal, ma forse una bella canzone o almeno una parte più di stampo speed metal avrebbe reso il disco più completo e godibile.

Si tratta sicuramente comunque di dettagli e di ragionamenti a posteriori che non inficiano più di tanto il giudizio finale del disco. Bene così, al limite con un pizzico di inventiva in più per il prossimo album.

Recensore: Snarl
Voto: 75/100

Tracklist:
1. Rockrider 02:55
2. Worth fighting for, worth dying for 04:32
3. Raise up the flags 04:13 instrumental
4. Let the sound begin 02:18
5. Rock never dies 05:08
6. Whiksy'n'roll 03:18
7. I had a dream 03:45
8. Awake 02:16
9. Along a nightmare 04:42
10. Let freedom rock 06:59

DURATA TOTALE: 40:06

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