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COLONNELLI - Verrà La Morte E Avrà I Tuoi Occhi (Review)

Full-length, (R)esisto Distribuzione 
(2015)

Una notevole quantità di artisti negli ultimi trent’anni hanno cercato di svincolarsi dalle logiche di mercato, permeati dall'amore per la musica, operando una scelta in un certo modo coraggiosa, differenziandosi dalla massa adottando il cantato in italiano. Scelta si coraggiosa e controcorrente ma che, spesso ha portato con se critiche e indifferenza da parte di un pubblico, quello italiano,esterofilo verso i gruppi di casa nostra sostenendo che sia impossibile fare dell'heavy metal accettabile cantando nella nostra lingua.

I Colonnelli con tanta incoscienza e una dose incalcolabile di passione dimostrano esattamente il contrario. Nascono nel 2012 a Porto S. Stefano (Grosseto) dalle ceneri degli ENCENDEDOR storica band noise/rock maremmana attiva per dieci anni. Dopo aver autoprodoptto un primo EP "Circo Massacro" nel 2013 e diversi cambi di line-up, l'unico membro stabile, il cantante/chitarrista Leonardo Colonnelli, completa la formazione con Andrea Deckard al basso, e Bernardo Grillo alla batteria, firmando con la (R)esisto Distribuzione e arrivando oggi alla pubblicazione del primo full length. 
Il titolo dell'album "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi" è chiaramente ispirato dall'omonima poesia di Cesare Pavese pubblicata nel 1951 dopo il suicidio dell’autore. Il testo è incentrato sulla delusione amorosa patita dall'autore per l’attrice americana Constance Dowling ma nei solchi di questo disco non c'è spazio per l'amore...I Colonnelli parlano di morte, riscatto e vendetta dandosi ad un Thrash Metal abbastanza d’impatto e notevolmente influenzato da sonorità hardcore punk di gruppi quali Discharge, G.B.H., Misfits, come nella veloce e impetuosa "Ero vestito di nero" dalla durata di un minuto e trenta secondi.

I Colonnelli a volte rievocano quelle atmosfere di crudezza e violenza che contraddistinguevano i gruppi dell’epoca d'oro del thrash metal rispecchiando la durezza, il cinismo, la rabbia e la velocità del sound con bei riff dal sapore tipicamente datato,presentando brani veloci e robusti, rappresentati da ritmiche taglienti, soprattutto per ciò che concerne i riffs di chitarra e i tempi di batteria, ( "Proiettile" e "La Marcia dei Colonnelli"), altre volte ricordando un po’ gli ultimi Metallica (periodo Death Magnetic) in pezzi come "Circo Massacro" e "Magnitudo Dieci". La band, però, pur proponendo un sound abbastanza pesante, evidenzia sempre una certa vena melodica nelle scelte di alcuni riff come in "Masticacuore"che è stata scelta per la realizzazione del loro primo video musicale e "Apprendista Suicida", dimostrando buona capacità di diversificare il proprio stile pur mettendo in luce un suono sempre potente.

Quasi quaranta minuti di musica che ci consegnano un'ottima realtà italiana in cui il fattore unificante durante tutta la durata dell'album è sempre l’amore per la musica heavy metal e la leale devozione a questa cultura, dimostrando che certe barriere e preconcetti andrebbero abbattuti per goderci ed apprezzare musica ben fatta, smentendo chi ancora sostiene che il rock ed il metal in madrelingua non fanno parte del nostro substrato culturale.

Recensione a cura di: Aldo Festa 
VOTO: 80/100

Tracklist: 
01. Il boccone amaro 04:01 
02. Masticacuore 03:43 
03. Circo massacro 03:52 
04. Combustione interna 03:0405. Magnitudo dieci 03:50 
06. VI cacceremo senza pietà 03:30 
07. Ero vestito di nero 01:30 
08. Apprendista suicida 03:07 
09. Proiettile 04:10 
10. Scenderemo nel gorgo 00:44 
11. La marcia dei colonnelli 08:17

TOTALE: 39:48 

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