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NEKHEN "Akhet" (Recensione)

Full-length, Independent

2017

Nekhen è un progetto che abbiamo già recensito su queste pagine, in occasione del precedente ep e primo lavoro in studio intitolato "Entering the Gate of the Western Horizon". Quello che sappiamo essenzialmente è che dietro a questo monicker si cela un solo musicista italiano e che questo "Akhet" è il suo primo full-length.
Le parole che abbiamo speso per il precedente ep potrebbero in buona parte essere riprese anche per questo nuovo lavoro, ma non avendo recensito io quel disco, devo per forza di cose ripartire quasi da zero, descrivendo con mie parole quello che potrete trovarvi di fronte in questo "Akhet". 

Il lavoro in questione dura circa mezz'ora nella quale Nekhen riesce a mescolare atmosfere plumbee e soffocanti mutuate da generi come black, doom, ambient e sludge-stoner, e in aggiunta vengono utlizzate molte scale mediorientali, che donano al prodotto un fascino tutto particolare e per certi versi unico. Nel precedente ep non era presente la voce, mentre adesso lo è, seppure usata in maniera particolare e con molta parsimonia. Le chitarre creano un fluttuare di sensazioni che portano l'ascoltatore ad una dimensione meditativa e/o onirica; un grande mantra attraversa queste quattro tracce, dove riff dilatati e percussioni creano un rituale sonoro impenetrabile, duro, mostruoso. Potrei citare qualcosa dei Portal per rendere l'idea di cosa faccia Nekhen, ma sarebbe troppo poco, in quanto qui dentro troviamo tracce di gente come Neurosis, Yob, Isis e molti altri ancora, riletti in una formula unica.

Nel caso di viaggi sonori come questi ogni canzone si lega alla precedente e tutte formano l'impalcatura dell'album, quindi il consiglio che vi darei è quello di non ascoltare le tracce singolarmente, ma di assaporare il disco dall'inizio alla fine, perchè a mio avviso rischiereste di perdere per strada molta della magia e del senso di un'opera come questa, che non è solo musica ma soprattutto spirito e abnegazione. Consigliatissimo alle menti più dilaniate dall'oscurità e per chi ama i suoni lenti e striscianti.

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 75/100

Tracklist:
1. Invocating Khentiamentiu 05:40 
2. Invocating Bat 10:16 
3. Invocating Kherti 10:24 
4. Akhet 03:54 

DURATA TOTALE: 30:14

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