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STORMLORD "Far" (Recensione)



Full-length, Scarlet Records
(2019)


Questo è uno di quei gruppi di cui l'Italia può andare fiera, per la particolarità della proposta musicale messa in campo. In effetti, gli Stormlord propongono una suggestiva forma di Metal che attinge dal Black Metal così come dal Symphonic Metal. Inoltre buttano certamente un orecchio sulla classica vocalità Death Metal, pur non adottandone la relativa forma musicale. Da ciò nasce la loro dimensione epica quanto grandiosa nelle atmosfere. 

Il sesto disco del combo romano apre le danze con "Leviathan". L'orchestra plasma subito l'atmosfera con i soliti arrangiamenti magniloquenti, appena entra la voce di Cristiano Borchi, provo gioia per un inaspettato timbro growl da parte sua. Prima si assiste ad un tambureggiare solenne, accompagnato dall'incedere chitarristico di Andrea Angelini e Gianpaolo Caprino, alle tastiere Riccardo Studer disegna scenari dall'indubbio gusto epico, successivamente il cantato di Cristiano muta in scream, per cui avverto un certo disturbo. Il pezzo non viene danneggiato più di tanto ma chissà cosa mi aspetterà in seguito. In effetti la seconda traccia "Mediterranea", da sostanza alle mie paure. Lo scream torna a sentirsi, in contrasto con l'affascinante epicita' del brano. La linea melodica riesce a materializzarsi, in mezzo alla maestosità della composizione. 
"Far" comincia con un bel fraseggio di tastiera che si accompagna ad un semplice lavoro di chitarra. Nella sua melodia il pezzo non mi dispiace ma è l'incombente scream che mi lascia perplesso. Peccato perché il brano avrebbe potuto convincermi. Il quarto episodio "Sherden", presenta in apertura un arpeggio di basso interessante ed ecco che torna ad essere protagonista l'orchestra con le sue larghe atmosfere, inoltre mi stupisce positivamente il timbro pulito della chitarra, nel suo breve momento di assolo. Di seguito le chitarre tornano a combinarsi, per poi lasciare lo spazio al bel cantato pulito di Cristiano Borchi mentre la tastiera continua a svolgere il suo onesto lavoro, mentre subentra magicamente uno stacco vincente di chitarra. Il growl infine chiude lo scorrere del pezzo. "Crimson" è un esempio di Epic/ Symphonic Death, acutizzato poi dall'intervento in scream del vocalist. L'orchestra avanza, impreziosita dai cori e lo scream dilaga selvaggiamente. Per fortuna torna il growl in chiusura a salvare il brano. Il sesto pezzo "Cimmeria", ha in sé qualcosa di atmosferico senza per questo doverlo definire epico. Mi piace il respiro malinconico della traccia. La parte di chitarra tiene viva la mia curiosità sul proseguio. Torna lo scream e la chitarra conserva un espressivo timbro. L'orchestrazione appare bella decisa in "Invictus", in effetti avanza solenne e dona spessore al brano. La voce in scream si alterna con il growl. 

La batteria di David Folchitto seziona a misura i tempi di questa avventura musicale. Il terz'ultimo episodio "Romulus", sprigiona una bella emotività. Piace all'orecchio la ritmica coinvolgente di Folchitto alla batteria. Costui è capace di accelerare, sempre entrando al momento giusto con il suo dinamismo. Lo scream diviene qui deciso e fa da preambolo a brevi interventi in growl. La penultima traccia dal titolo "Vacuna", libera la furia batteristica di Folchitto. La sua forza sta nell'esaltare l'impeto vocale di Cristiano Borchi. Costui si alterna, come al solito, tra scream e growl. Viene fuori la sua sincerità nella foga espressiva, pur preferendolo personalmente nei toni più bassi. 
Sul pezzo finale c'è un iniziale lavoro di archi che rapisce il mio cuore. È così che esordisce "Levante" , sotto vengono scanditi gli scream insieme ai growl in un'apoteosi di tensione orchestrale. È il colpo di coda degli Stormlord, in un disco che nel complesso mi è piaciuto. La band nostrana ha molte idee per la testa, non tutte mi convincono però. A mio parere, dovrebbero concentrarsi meglio sugli aspetti che riescono loro meno. Vale a dire non mettere in risalto la componente scream delle soluzioni vocali. Questo significherebbe però snaturare parte della loro natura musicale. Per il resto, il talento c'è e molti non potranno fare a meno di accorgersene. 

Recensione a cura di: Andrea Bottoni
Voto: 70/100

Tracklist:
1. Leviathan 05:07
2. Mediterranea 04:11
3. Far 04:55
4. Sherden 05:40
5. Crimson 04:10
6. Cimmeria 05:00
7. Invictus 04:48
8. Romulus 04:48
9. Vacuna 05:16
10. Levante 05:36

DURATA TOTALE: 49:31

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