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MASSACRE "From Beyond" (Recensione)


Full-length, Earache Records
(1991)

Ma quanto era bello essere giĆ  metallari nel periodo in cui uscivano dischi come questo? Intendo che, a parte le basi del genere heavy metal da cui siamo passati tutti coi soliti gruppi e relativi capolavori (Maiden, Metallica, Megadeth, Slayer, ecc.), e che io ho vissuto a partire dalla seconda metĆ  degli anni Ottanta (ero davvero piccolo...), quando a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta uscivano un sacco di album death metal, tutti o quasi almeno interessanti o perlomeno affascinanti, era una goduria. E' cosƬ che, a fianco dei grandi nomi come Morbid Angel, Obituary, Deicide, Death e via dicendo, c'era un'altra faccia della medaglia costituita da un esercito di band "minori" solo per popolaritĆ  o altri motivi extra musicali, che si dannavano l'anima a buttare fuori dischi estremi favolosi. Fra i tanti, oggi esamineremo questo primo lavoro dei floridiani Massacre, nati da piĆ¹ costole distaccatesi dai Death, e che irruppero sul mercato con questo "From Beyond" (1991), ovvero un disco di death metal primigenio, genuino, ammiccante talvolta al thrash vecchia scuola, come del resto succedeva con molti lavori che proponevano le prime forme di death metal.

La caratteristica che mi ha sempre colpito di questo album o di altri simili, ĆØ che nonostante non siamo di fronte alle velocitĆ  che gente come Deicide o Morbid Angel giĆ  raggiungeva a livello esecutivo, possiamo comunque parlare di un album violentissimo e oscuro, e che trova a mio avviso proprio un punto aggiuntivo nel fatto di non proporre blast-beat o tempi simili. Siamo infatti di fronte ad un qualcosa che mescola Possessed, Sepultura, Slayer e Pestilence, tanto per dare una cifra di massima dello stile contenuto in questo album. Le parti di batteria sono quasi sempre in 2/4 e spesso ci sono delle ottime cavalcate di doppia cassa, alternate a stralci piĆ¹ ragionati e rallentati. Le chitarre hanno una saturazione veramente sublime e peculiare nell'economia del sound di "From Beyond", formano un muro di suono zanzaroso e impenetrabile, cosa che personalmente gradisco molto (e che per molti altri ĆØ un difetto). La formazione ĆØ costituita da tutti ex-Death, ma le similitudini con la band di Schuldiner non sono poi troppe, a parte il genere proposto. I vari Kam Lee (Vocals), Rick Rozz (Guitars), Terry Butler (Bass) e Bill Andrews (Drums), sanno come costruire un sound che non rinnega la band da cui arrivano, ma il loro death metal sporcato di thrash appare trascinante e, volendo, piĆ¹ violento (anzi, diciamo piĆ¹ diretto e senza fronzoli) rispetto alle pur notevoli prime battute brutali dei Death.

Le strutture dei brani non sono troppo complesse, e ancor meno lo sono i riff di chitarra, molto in stile Slayer, ma la band sa alternare bene parti stoppate, riff aperti, e gioca con i rallentamenti nei punti giusti, cosƬ come con qualche parte piĆ¹ groovy di tanto in tanto. Ad ogni modo, signori, ci troviamo di fronte ad una piccola gemma death/thrash che potreste pentirvi di non avere in collezione, se siete appassionati del genere.
Per chi se li fosse persi, da riscoprire assolutamente!

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 80/100

Tracklist:

1. Dawn of Eternity 05:12
2. Cryptic Realms 04:52
3. Biohazard 04:42
4. Chamber of Ages 04:51
5. From Beyond 04:28
6. Defeat Remains 04:17
7. Succubus 03:03
8. Symbolic Immortality 03:39
9. Corpsegrinder 03:20 
DURATA TOTALE: 38:24

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