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DYLAN DOG: storia di uno scempio annunciato


Dylan Dog lo leggo da più di trent'anni, e in fondo è diventato un mio amico. Sebbene sia un personaggio che non esiste nella realtà, come spesso accade nei fumetti, i personaggi che ci sono all'interno, e sopratutto il protagonista, diventa quasi reale, ed è qualcosa o qualcuno a cui ci affezioniamo molto. E come ci si affeziona al protagonista principale, ci si affeziona anche ai suoi collaboratori, in questo caso costituiti dall'assistente Groucho e dall'ispettore Bloch (sempre con lui dal n.1). 

Siamo arrivati al numero 398 e mancano due numeri alla conclusione del "ciclo della Meteora". In questo ciclo tante cose sono cambiate, ma poche in meglio. Tutto questo annunciato dall'attuale curatore Roberto Recchioni da tempo, mentre qualcos'altro ancora dovrà arrivare (al peggio non c'è mai fine, dicevano gli antichi). Tagliando breve dico come la penso: da anni è in atto una "decostruzione di Dylan Dog", iniziata forse ancora prima che arrivasse Recchioni a dirigere questo triste spettacolo al massacro (e infatti la meteora potremmo tranquillamente prenderla come un'allegoria dell'Apocalisse a cui Dylan Dog sta andando incontro). Leggendo anticipazioni di qua e di là ne traiamo varie considerazioni, ma sarebbe bene volgere lo sguardo più in generale. Qualcuno scrive che c'è gente che non si accontenta mai, ma in realtà pare che i lettori, tolta qualche critica normalissima a qualche albo sottotono, erano tutti felici e contenti del loro affezionato e vecchio Dylan Dog. Tra l'altro questo genere di accuse sono parzialmente sbagliate perchè molti dei lettori pare che abbiano continuato a dare fiducia al marchio Dylan Dog, accettando la cassazione più o meno netta di personaggi davvero chiave come Bloch, Groucho (sempre più in disparte), a favore di sostituti quasi insulsi come Raina e Carpenter (non mi dite che sono entrati nei vostri cuori perchè non ci credo).

Tutti hanno insomma accettato anche questo quasi inutile "ciclo della meteora", che nell'arco di 13 numeri avrà offerto solo 3-4 episodi appena piacevoli, e che per il resto non è altro, parliamoci chiaro, che una sorta di maniera gentile per traghettare pian piano i vecchi affezionati, con la scusa della meteora, ad un nuovo Dylan Dog. Ma il problema di base è proprio uno: chi ha chiesto un nuovo Dylan Dog? Perchè noi lettori, fedeli da 20 o 30 anni, dovremmo assecondare un team o parte di esso per rinunciare ad uno dei nostri amici (fantastici) preferiti? A mio avviso si potevano inserire dei cambiamenti senza stravolgere un fumetto. Non si ricordano altri fumetti della Bonelli di lunga durata che hanno avuto stessa sorte. Mi chiedo se avessero fatto a Tex quello che stanno facendo a Dylan Dog cosa ne avrebbero pensato i lettori. Vi immaginate un Tex senza cappello, proiettato nei nostri tempi e che magari gira in aereo per risolvere dei problemi? Cioè, si rende conto il Sig. Recchioni del danno che sta causando a noi tutti oppure è pilotato da qualcuno (più limitato ed egoista di lui)? Io se compro Mulino Bianco voglio quello, se compro Audi voglio quello, non un qualcosa di simile ma sostanzialmente diverso. E' per questo motivo che secondo me tutti noi lettori dovremmo lanciare un segnale forte alla Bonelli, ma non posso dire forse nettamente come potremmo farlo, ma potreste intuirlo... Personalmente credo che una lezione serva, perchè molte volte solo un segnale forte può portare a far capire a taluni che stanno sbagliando. A me personalmente non interessa integrare con altre serie correlate (Old Boy, Dylan Dog Speciale ecc.), perchè non ho nè tempo, nè soldi nè voglia di integrare qualcosa ad un qualcosa che era perfetto com'era. E anche se integrassi non otterrei lo stesso risultato di prima. Cioè, con il triplo o quadruplo della spesa in questo e quello non farei un albo decente del passato! E se qualcuno dovesse dirmi, in questo caso "più serie vuol dire più vendite", rispondo: certo, ma non toccatemi comunque la collana principale, aggiungete qualità alla quantità, altrimenti è inutile.

Pare che ci attenderanno novità sostanziali nella collana mensile di Dylan Dog, ma onestamente non credo che continuerò a seguire un personaggio che di ciò che era ha solo il nome. Meglio a questo punto che muoia, e mi piange il cuore dirlo, che vederlo deturpato da uno o più ingrati supponenti. Volete rivoluzionare? Fatelo bene, sennò avete fallito e prendetene atto. E ad oggi, vista la qualità decrescente delle storie, per me avete più che fallito, ci avete tradito.
Rimango nella speranza che tante cose annunciate non siano vere e che tutto possa essere ridiscusso, e che tanti di noi possano ritrovare nel nostro "antieroe" una piccola dimora per staccare dalla a volte triste e frenetica vita quotidiana. Come succede da circa 33 anni.

PS: Dylan Dog era questo che vedete nella figura di seguito, tutto il resto è solo scempio:



Articolo a cura di Sergio Vinci

13 commenti:

  1. mai titolo fu più azzeccato!!! Io sono un lettore storico di Dylan, ma ho abbandonato la barca, subito dopo il subentro di Recchioni. Sapevo che avrebbe fatto uno schifo e purtroppo non ha smentito le mie previsioni. Ma non pago, continua a distruggere il nostro fumetto preferito senza alcun rispetto per il personaggio Dylan Dog,per il suo geniale creatore, per i lettori. Recchioni è uno talmente pieno di sè, che non riesce a vedere oltre il suo naso. Ma io ho smesso in tempo a leggere il mio personaggio preferito, e quando lo voglio leggere prendo un vecchio numero e me la godo. Spero anch'io che lo facciano morire, piuttosto che continuare a deturpare l'immagine di un personaggio iconico che è stato svuotato di tutto.C'era una volta Dylan Dog, quello che leggete adesso è solo un simulacro...

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    1. Ma se ha mollato appena arrivato Recchioni, vone fa a sapere come è il nuovo corso?

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  2. Come tanti, si arriva al 400 e poi che se ne andassero affanculo, tutta la Bonelli, da rlRecchioni agli altri. Di quello che amavo non è rimasto più nulla.

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  3. Esiste ancora Dylan Dog? pensavo ormai fosse stato sostituito da Dylan Rrob

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  4. Quello che io contesto è tutta la retorica stantia che c'è dietro questo "rinnovamento" condotto in maniera banale. Ci sono cose attengono alla composizione (di una tavola, di un dipinto, di un romanzo) chiamate operazioni nominabili (cambio di senso, variazione di scala, simmetria, armonia ecc), ha fatto quella più dilettantesca e banale. L opposto. Parlo dell aspetto del disegno nella contrapposizione glabro=barbuto etero=omo (non ne faccio una questione d genere per carità, ma una scelta del genere sarebbe stata da Dylan negli 90 da anticonformista qual era). Invece se ne esce cn "un matrimonio d amore", e allora nn c hai capito un caxxo. La sostituzione di groucho. Tutti i fumetti della bonelli sono strutturati così, tutti con un personaggio principale e una spalla comica. Vuoi cambiarla? Cn una spalla adeguata all altezza dei fratelli Marx. Non con gnaghi di della morte dell amore. Ciò che ho sempre di più apprezzato era il fatto che il fumetto fosse intriso di una mole immensa di riferimenti culturali di ogni genere. Scienza storia esoterismo occultismo surrealismo, e alla fine vinceva sempre(spesso). La ragione. L idealista che si scontrava col cinismo della società moderna... Il "rifiuto" della tecnologia era appunto un allegoria del suo rifiuto della civiltà moderna e delle tecnica. QUESTO È DYLAN. ora diventerà uno fumetto pseudo post apocalittico, perché se è anche vero che. Il meteorite è un allegoria, è anche vero che cadendo distrugge veramente tutto. Non si può poi "ripartire" con nuovo Dylan nuovi personaggi in una società "immutata" magari col trump di turno al governo. Questa è retorica da 4 soldi. Se deve andare così che muoia.

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    1. Sergio Vinci08 novembre, 2019

      Esatto, secondo me hai colto il senso della mia critica, che ho cercato di fare in non troppe righe, oltre che hai fatto una osservazione del tutto ragionevole di come stanno andando le cose col nostro amato Dylan Dog.

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  5. Posso condividere tutto quanto scritto, a parte che questo discorso l'ho applicato prima del n. 150. Salutato cordialmente l'edicolante, e venduta tutta questa ridicola collana.

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  6. Da lettore di tex dico: basta tirare in ballo sempre il ranger con dylan. Sono due personaggi diversi: tex e' granitico, infallibile, mai un dubbio, vive un periodo storico passato, immutabile e circoscritto; dylan e' l'amleto dell'horror, risolve i casi ma non vince quasi mai, vive un eterno presente specchio dell'oggi.
    Ovvio che le tecniche narrative e l'evoluzione di testata e personaggio debbano essere diverse! Che poi: tex e' alfiere del "niente cambia" un paio di palle: quello di glb era un raddrizzatorti attaccabrighe senza dubbi e invincibile, Sergio lo rese piu' umano e fallibile, nizzi un rude detective... cambiamenti pero' nel corso di 70 anni! E la bassa densita' che ha determinato la apparente immobilita' del personaggio ( che comunque deve risaltare: il dna di tex e' quell) ma i cambiamenti ci sono stati, eccome!
    Idem per dylan, ma dovrebbe essere nel suo dna la velocita' e densita' di cambiamento, e cosi e'. Cosi deve. Altrimenti non e' dylan, ma il "dylan che ho letto per x numeri x anni fa", un dylan personale. Ed e' sbagliato. Anche perche', nonostante tutti gli ultimi change, e piu' coerente con la sua matrice base di quanto non fosse in pasato. Un po' come il tex di boselli, il piu' vicino a glb, ma a modo suo, per niente una restaurazione.
    Davvero: il prossimo che mi cita a sproposito tex o mi posta foto della sua collezione texiana e risponde bene a un paio di domande o li spedisco a spalare carbone da messer satanasso, per giosafatte ballerino!

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    1. Ti stimo e concordo, da lettore lato Bonelli di Tex, Martin Mystere, Dragonero e Dylan Dog.
      Dylan lo mollai, tra l'altro, dopo i primi 100 numeri, più o meno, perché... era "diverso" da prima e non mi piaceva più. Ero un adolescente e gli interessi erano differenti! Andando a rileggere anche quelle storie oggi, invece, non mi dispiacciono.
      Il ciclo attuale (già letto 399 ed il 400), lo trovo interessant e, introspettivo, di sviluppo.
      Può chiaramente piacere o no, come può stare o meno simpatico l'autore. Io su entrambi i punti ho giudizi positivi.
      "Consiglio" non richiesto che posso dare è quello di rileggere un fumetto, anche dopo solo qualche giorno, si possono notare dettagli e sfumature... incredibili che prima si erano persi.
      Trovo che Dylan Dog debba essere e rappresentare, nel bene e nel male, un'evoluzione, continua, moderna,che generi o possa generare giudizi, sia positivi che negativi, ma che evoluzione debba essere per non ricadere, sempre ed inevitabilmente nei soliti chicle ed immobilismo.
      Mi capita spesso, volente o nolente, rileggendo cose completamente diverse e su altri piani, tipo l'uomo ragno, ma serve.
      Altrimenti la risposta da dare è, volente o nolente, solo una: cessare gli acquisti, convincendosi che spendere € 3,90 per incavolarsi, farsi venire il sangue amaro o per aggiungere il fumetto alla collezione senza nemmeno leggerlo, non è cosa buona e giusta.

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  7. Io da un po che non lo leggo più, ormai non mi attira più....

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  8. Ho comprato qualche numero del nuovo corso dopo il famoso annuncio del rinnovamento mai arrivato, senza mai ritrovare quel guizzo di audacia a volte stralunata e anticonformista che aveva il primo Dylan di Sclavi e Chiaverotti. Personaggi anonimi e vacui in storie che oltre a essere improbabili e implausibili non hanno nemmeno quello spirito autoironico e citazionista delle storie meno riuscite dei vecchi tempi. A peggiorare il quadro subentra il narcisismo adolescenziale di questo curatore tutto fare che ad ogni intervista e post accusa i lettori di essere troppo mediocri e bigotti per comprendere il suo genio. Anche per aiutarlo a guarire da questa sindrome da "sovranista del fumetto italico" ho scelto di tenermi alla larga da qualsiasi cosa porti la sua firma.

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  9. Recchioni è un incapace vero, per quanto abilissimo a vendersi e a vendere i proprio pseudo prodotti. E' una persona piuttosto ignorante (verificate quanti errori, non solo refusi - che pur già tradiscono l'approssimazione del suo lavoro - ma proprio gravi lacune nella lingua italiana, caratterizzano la sua comunicazione nei social media e non solo), dispone di scarsa inventiva, disegna (ultimamente ricalca con l'iPad) come un ragazzino di 12 anni. Come tutti i bluff, basta avere la pazienza di lasciarlo "lavorare". Comprendo che i danni che sta facendo su Dylan Dog sono assai gravi, ma negli ultimi anni, sotto la sua gestione, le vendite della serie stanno andando in picchiata; gli è stata data quest'ultima chance della pietra buttata nello stagno (il grottesco matrimonio con Groucho), ma alla Bonelli ad un certo punto cominceranno a fare i conti e questo impostore sarà cordialmente accomapagnato alla porta. Non gli consentiranno di distruggere la seconda testata dell'azienda, la resa dei conti arriverà prima del previsto.

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