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DYLAN DOG #90 - "Titanic" (Recensione)


TITANIC n° 90, Marzo 1994
Copertina: Angelo Stano
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Luigi Piccatto

Le premesse per il grande numero ci sono tutte. Il titolo e la copertina attraggono morbosamente ma contemporaneamente, leggendo la storia, si prendono gioco del lettore. Pierce Lender, un antropologo amico di Dylan, convoca d’urgenza l’indagatore in Canada perché finalmente gli Innuats si sono manifestati. Antiche presenze demoniache in grado di assumere sembianze umane e che, nutrendosi delle tragedie, fanno impazzire le persone. Gli ha già prenotato un biglietto in nave, ma ancora prima della partenza Pierce muore ucciso dagli Innuats. 


Dylan decide di andare comunque in Canada e dovrà affrontare l’incubo su un campo a lui poco favorevole: il mare. Un incubo nell’incubo…Sulla nave maledetta ci sono pochi passeggeri, tra cui 5 marinai gemelli, che cominciano a fare veramente una brutta fine. La cella frigorifera si trasforma in un obitorio e il viaggio non consente marcia indietro. La nave dovrà raggiungere la sua destinazione finale. Una storia che fa il suo dovere ma che, pur avendo un'atmosfera magica e stimolante, ha necessariamente dei limiti negli ambienti limitati. Inoltre gli omicidi non stupiscono più di tanto, sembrano quasi scontati. Il lettore però rimane incollato per capire cosa o chi è l’assassino e come la nave interagisca.

Dal mio punto di vista Chiaverotti fa il suo dovere come sempre, ma non è al suo apice. Paga forse lo scotto di un titolo così importante. La copertina di Stano è semplicemente STUPENDA e alza la media finale. 

Recensione a cura di Pietro Todini
Voto: 70/100

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