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OBSCURA "A Valediction" (Recensione)

 

Full-length, Nuclear Blast
(2021)

Gli Obscura sono una formazione che ha saputo ritagliarsi un suo importante spazio nel panorama estremo internazionale. Album dopo album, la band tedesca ha saputo rinnovarsi ma rimanendo sempre ben ancorata alle proprie radici, ovvero quelle di un death metal progressivo e tecnico che abbraccia elementi sia di matrice europea che statunitense. Ma andiamo con ordine, ripercorrendo le loro ultime vicissitudini in line-up che hanno portato alla realizzazione di questo loro sesto album, intitolato "A Valediction", e vede l'ingresso della band nella scuderia della prestigiosa Nuclear Blast. Abbiamo tre ingressi in line-up in totale, ma due di questi avevano già militato nella band, ovvero il chitarrista Christian Münzner, che aveva fatto parte della band fino al 2014, e quindi non presente negli ultimi tre album della band, e poi c'è anche il ritorno del talentuoso bassista Jeroen Paul Thesseling, che aveva lasciato gli Obscura nel 2011. Abbiamo una new entry rappresentata dall'ingresso dal batterista David Diepold.

La band del cantante-chitarrista Steffen Kummerer è riuscita a replicare quanto di buono ha seminato in quasi venti anni di carriera? Direi proprio di sì, anche se non sono sicuro che questo album piacerà a tutti i fan più datati della band. Su una base che rimane invariata e fatta di death metal intricato e iper tecnico, questa volta la band sembra aver voluto inserire più elementi presi dal death metal melodico, e quindi ci sono molti rimandi a formazioni come At The Gates o Dark Tranquillity. Gli stessi Dark Tranquillity, circa venticinque anni fa univano death metal di scuole svedese con una buona dose di tecnica, in quell'album ancora seminale che risponde al nome di "The Gallery", e quindi ciò che propongono gli Obscura in questo "A Valediction" è un sapiente mix di quelle sonorità e di ciò che loro hanno sempre saputo fare egregiamente, ricalcando le orme di band come Cynic, Death, Atheist e i più recenti Necrophagist. Abbiamo quindi meno voci filtrate alla Cynic e un approccio più estremo della voce di Steffen Kummerer che ricalca, appunto, il death metal di scuola Göteborg molto di più che in passato. Quanto vi sto dicendo è facilmente udibile in un episodio come "Solaris", che in poco più di tre minuti offre un death metal sì tecnico, ma furioso e melodico come forse in passato la band non faceva di sovente. Qui invece questa formula va vanti anche in altre tracce, dove magari cambiano le velocità, ma rimane molto questo alone che pesca nel death melodico d'annata. Prendete anche il riffing di "A Valediction", traccia riuscita ma che quasi ricorda alcune cose dei primi Soilwork. E guarda caso, troviamo il buon Bjorn ‘Speed’ Strid in “When Stars Collide”. Questa traccia conferma quanto sto dicendo ancora di più: in questo album il death metal melodico svedese è molto più presente che in passato.

Detto questo e senza stare ad analizzare ogni singola traccia, come ho trovato personalmente questo ritorno degli Obscura? Personalmente credo che il precedente "Diluvium" sia ancora un lavoro incredibile, e che abbia lasciato una pesante eredità per gli Obscura stessi, e credo fosse un lavoro migliore di questo "A Valediction", che vede una band sempre molto in palla e che trasforma in oro tutto ciò che tocca grazie ad una tecnica sbalorditiva e una capacità compositiva fuori dal comune. Forse preferivo quando la band cercava di emulare il technical death di matrice più statunitense.
Da evidenziare una produzione eccellente a cura del noto Fredrik Nordström (At the Gates, Arch Enemy, Nightrage, Dark Tranquillity, In Flames, Soilwork, Opeth) eseguita allo Studio Fredman, che evidenzia tutta la potenza e la pulizia che un album del genere deve avere ma che, a mio avviso, visto il suo curriculum, conferma almeno in parte ciò che sto dicendo riguardo il sodalizio, questa volta palese, tra gli Obscura e melodic death metal.

Un disco validissimo comunque. Stiamo parlando di una band di fuoriclasse, di musicisti eccellenti, ed è quasi impossibile che possano fare brutte figure. La mia traccia preferita? Probabilmente "In Unity", un esempio di furia pazzesca dove tutti e cinque i musicisti si spingono davvero verso l'estremismo, in tutti sensi. Da segnalare anche la pachidermica e oscura "Devoured Usurper" (stile Morbid Angel), traccia che esce dagli schemi soliti di questo album e ci consegna degli Obscura più visionari e malati, con una voce in growl profondissima. Non sono sicuro che questo disco possa raggiungere alcuni loro capolavori del passato, ma di fatto "A Valediction" conferma lo stato di grazia di una band incredibile.

Sergio Vinci
Voto: 80/100

Tracklist:
1. Forsaken 
2. Solaris 
3. A Valediction 
4. When Stars Collide 
5. In Unity
6. Devoured Usurper 
7. The Beyond 
8. Orbital Elements II 
9. The Neuromancer 
10. In Adversity
11. Heritage

Line-up:
Steffen Kummerer - Guitars, Vocals
Jeroen Paul Thesseling - Bass (fretless)
Christian Münzner - Guitars
David Diepold - Drums

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