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AS THE WORLD DIES "Agonist" (Recensione)


Full-length, Transcending Obscuriy Records
(2022)  

Debutto ufficiale sulla lunga distanza per gli As the World Dies, interessantissimo combo britannico dedito ad un death metal massiccio, pesante ed intricato, dotato della giusta personalità ed originalità, a dispetto di un monicker ed un artwork che lasciavano più che altro presagire alla solita band metalcore carta-carbone di turno. Definiti dalla critica generale come gruppo "progressive-death", la giovane band di Birmingham, tra le cui fila figurano alcuni membri attuali dei seminali death-metallers statunitensi Massacre, hanno il grandissimo merito di riuscire a forgiare un sound tutto loro, che si discosta dai canoni più semplicisticamente accomunabili al termine "progressive", per spostare l'attenzione alla proposta che non perde di una virgola tutto il vigore, la potenza e l'impatto che si chiede ad un disco di death metal puro. 

Se proprio volessimo dare una volto più comune alla proposta del quintetto inglese, potremmo definirlo come un sound che parte da una base oltranzista più comune a band del calibro dei conterranei Bolt Thrower, a cui va aggiunta la pesantezza e l'ossessività del sound dei Meshuggah, ed un pizzico di follia degli Strapping Young Lad più estremi. Un mix letale, capace di presentare dinnanzi all'ascoltatore una proposta monolitica, brutale, a tratti malvagia, che si protrae tra una serie di riff nervosamente dissonanti, riuscendo a far traspirare tra le pieghe dei pezzi, un certo senso di inquietudine che ne caratterizza al meglio il sound, distinguendolo da quello di tanti altri acts del genere. Non mancano gli inserimenti di synth ed altri effetti, che tuttavia vengono saggiamente dosati ed utilizzati esclusivamente come tappeto sonoro, una sorta di integrazione ad una sezione ritmica pesante e martellante che, attenzione, non utilizza soluzioni particolarmente intricate come nel caso dei già citati Meshuggah, ma si limita a pestare, e tanto, seguendo le orme di un indemoniato Jay Price, vocalist di grande livello forse troppo monocorde ma assolutamente in linea con quella che è la proposta messa sul piatto dalla band. "Agonist" si trascina così con una forza ed un furore incredibile dalla prima all'ultima nota, attraverso dieci pezzi per la durata totale di 46 minuti circa. 

Dopo la intro "Annulment" si inizia subito a fare sul serio, sparando le cartucce migliori proprio all'inizio del lavoro, in particolar modo con l'accoppiata "Dawn of Terror" - "Red Death", quest'ultima vero manifesto sonoro del concept inquieto e tellurico della band, a farla da padrone. Il tutto senza trascurare altre perle poste invece in coda all'album, quali "Save the Earth" ed i cinque minuti conclusivi della title-track che chiudono più che degnamente il lavoro, riuscendo a ridestare l'attenzione dell'ascoltatore laddove si potrebbe iniziare a perdere un pò di interesse. Attivi dal 2018 e senza demo ufficiali alle spalle (almeno stando alle mie ricerche), gli As the World Dies irrompono insomma sull'attuale panorama musicale piuttosto stantìo, con un lavoro di grandissimo livello. Un album che non passa inosservato, assolutamente consigliato tanto ai cultori di un certo tipo di death metal classicamente monolitico, tanto a chi ha saputo apprezzare nel corso degli anni le naturali evoluzioni del genere. 

Luca Di Simone
Voto: 75/100

Tracklist: 
01. Annulment 
02. Desolate 
03. Dawn of Terror 
04. Red Death 
05. The Tempest 
06. Day of Reckoning 
07. Save the Earth 
08. Until You've Bled 
09. Thin Out the Herd 
10. As the World Dies

Line-up:
Bill Richmond - Bass
Chris McGrath - Drums
Scott Fairfax - Guitars, Bass, Keyboards
Ash Cotterill - Guitars, Vocals 
Jay "Crikey" Price - Vocals

Web:
Bandcamp

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