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DEMOLYN "Tales of Demolyn" (Recensione)


Full-length, Independent 
(2022)

Dalla costa occidentale della Svezia, più precisamente dalla città portuale di Göteborg, arriva un giovane progetto solista avvolto nel mistero dal nome Demolyn, appena sbarcato sulla scena black metal nordeuropea con il primo album in studio intitolato "Tales of Demolyn". La one-man band svedese, il cui unico membro è ignoto, si presenta al pubblico con questo opus di otto tracce ispirate ad altrettanti racconti di battaglie, miti e leggende e ad una misteriosa creatura che dimora all'interno di una fredda montagna. Il sound proposto da questo interessante debutto è molto variegato ma tuttavia privo di un'idea musicale ben definita, ancorato ad un black metal principalmente old-school con incursioni tra doom, ambient e folk davvero intriganti, al punto di rifuggire una chiara linea stilistica e sonora, elemento che rimane probabilmente l'unico grande difetto di questo lavoro.

L'album si apre con la violenza di "The Shattered Soul", brano molto tirato in cui la batteria martella con ritmi incessanti e le chitarre stridono, oscure e maligne, al di sotto di uno scream sporco e maligno, per poi farsi taglienti nelle armonie che anticipano la ripresa finale; la successiva "Withering Away" schiude un Universo completamente diverso, all'insegna di un thrash/black martellante, di passaggi in mid-tempo e riff lenti e cupi che degenerano in un sinistro e disperato black/doom semplicemente agghiacciante, seguito da urla grottesche e soffocate. Meglio costruita è "Döden Jag Är", che con i suoi sei minuti e quaranta spazia tra ambient, armonie di chitarra gelide e opprimenti, arpeggi acustici dai richiami folk e un crescendo di chitarre cupe e tenebrose, a dare l'idea di un black metal che non intende rimanere a lungo sulle stesse atmosfere ma evolversi costantemente, strizzando qua e là l'occhio alla First Wave (come nel caso lenta e sofferta, quasi "bathoriana", "Hear My Battle Cry").

La seconda parte del lavoro si apre con l'eccellente "På Toppen av Berget", che riprede la violenza della opener e ritrova una batteria forsennata e riff gelidi e serrati, successivamente di nuovo adattati in armonie lente e funeree da brividi sulla pelle; il più brano più lungo della release è "Per Sanguinem Effuderit", aperto da un recitato dai toni liturgici e da un crescendo in black/doom lugubre e avvolgente fino al blast-beat centrale, accompagnato da riff spettrali e accattivanti verso la ripresa finale. "Hoj Era Svärd" è forse il vero gioiello dell'album, dall'introduzione lenta e sofferta che sfocia in una sfuriata esplosiva, tra riff affilati e uno scream finalmente aperto e infernale, per poi chiudersi con una lunga incursione melodica di chitarre dai tonni folkeggianti. Conclude il lavoro l'emblematica ma non certo memorabile "The Seven Riders of Demolyn".

"Tales of Demolyn" è l'album di presentazione di questo misterioso progetto sbucato dal nulla ma dalla prospettiva molto interessante, dedito ad un ottimo black metal dalle molte sfumature ma di chiara appartenenza alla vecchia scuola: le otto tracce, molto diverse tra loro nella ritmica, nel timbro vocale e nelle armonie, rappresentano una serie altalenante di sali e scendi che regalano momenti di altissimo livello, soprattutto negli episodi più violenti. Le chitarre graffiano magnificamente, inseguendo armonie gelide e taglienti che sanno spesso rallentare e farsi lugubri e spettrali, così come la voce spazia molto bene tra ferocia, sofferenza e un'aura grezza molto "thrashy", ma a mancare è proprio qualcosa che a livello musicale leghi tra loro i brani di quello che dovrebbe essere un concept. Non c'è dubbio tuttavia che Demolyn, una volta che avrà trovato una strada più definita da percorrere, saprà regalarci episodi di livello ben più alto, di cui questo debutto sembra a malapena rappresentare un delizioso assaggio.

Recensione a cura di Alessandro Pineschi
Voto: 75/100

Tracklist:
1. The Shattered Soul
2. Withering Away 
3. Döden Jag Är 
4. Hear My Battle Cry 
5. På Toppen av Berget 
6. Per Sanguinem Effuderit 
7. Höj Era Svärd
8. The Seven Riders of Demolyn

Line-up:
(None)

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