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MADVICE “Under the Burning Sky” (Recensione)


Full-length, Nova Era Records
(2022)

I toscani Madvice sono al secondo appuntamento discografico, dopo l’esordio del 2018 (“Everything Comes to an End”). “Under the Burning Sky” è un album formato da sette canzoni, tra cui una breve strumentale, quindi un lavoro compatto e pesante nella sua essenza più profonda. Non ci sono momenti morti, ma tutto suona organico. Ci troviamo di fronte ad un metal estremo, figlia di questi tempi, con pesanti riff di matrice death metal, chitarre compresse ed una batteria ispirata che martella impetuosa, quadrata, possente, una base solida ed affidabile su cui poggia tutta la struttura musicale proposta, coadiuvata da un ottimo basso che fa sentire la sua presenza, donando profondità alla ritmica. La voce, a tratti cavernosa, a tratti scream, di Asator si destreggia con convinzione tra le ritmiche estreme, risultando vario nella sua interpretazione, donando dinamicità all’insieme. Ma la band non è solo un pesante schiacciasassi. 

Qua e là tra i solchi inserisce sapientemente dei diversivi che mostrano la voglia di sperimentare e di essere aperti a contaminazioni e non chiudersi dentro uno steccato sicuro. Questo lo fanno inserendo cori femminili, assoli di chitarra compiutamente melodici che si sovrappongono a riff pesanti (“In This Empty Place”). Il death metal proposto guarda al nord Europa, alla scandinavia (“Under the Burning Sky”) ma poi si apre oltreoceano con un pezzo incredibile come (“The Funeral of Human Race”) basata su un forte groove, con chitarre ribassate, ritmi sincopati e aperture stranianti dai ritmi dai tratti orientali. Il brano d'apertura “Extinction” è quello che più colpisce, uno schiaffo in pieno volto, pesante con venature leggermente melodiche, ispirata. Ecco come dovrebbe suonare una canzone death metal, tra lontani rimandi old school alternati a soluzioni moderne. 

E’ un lavoro solido, senza cedimenti, che colpisce duro nella sua interezza grazie ad un tiro micidiale ed una produzione moderna che esalta tutte le diverse sfaccettature di una musica che si rende interessate grazie ad ottime idee, e a canzoni che suonano tutte diverse, ognuna con una propria identità. “Warpath” ad esempio gira su dei riff che ricordano i Nevermore più claustrofobici ed intensi. Micidiali! I Madvice sono un’ottima band death metal tricolore, consigliato a tutti gli amanti di sonorità pesanti!

Recensione a cura di John Preck
Voto: 78/100 

Tracklist:
1. Extinction 
2. Doominion 
3. The Funeral of Human Race 
4. Under the Burning Sky 
5. Warpath 
6. Quelli Uguali Non Contano
7. In This Empty Place

Line-up:
Raffaele Lanzuise Bass
Maddalena Bellini Guitars
Asator Vocals
Marco Moretti Drums

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