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Orcrist “We Come in War”



Full-length, Painkiller Records, 2009
Genere: Black Metal


Quarto full-length per i black metallers italiani Orcrist, e possiamo dire quarto centro. Anzi, possiamo tranquillamente affermare che stavolta la band ha compiuto un altro piccolo passo in avanti rispetto alle vecchie produzioni, che rimangono in ogni caso buone, ma nelle quali a mio parere la band non aveva ancora trovato la giusta amalgama tra gli ingredienti usati per il proprio sound.
A tal proposito mi preme dire che, parlando di ingredienti, nella musica degli Orcrist questi sono stati sempre pochi ma mirati, usati in maniera semplice ed incisiva, in poche parole sin dall’inizio questa formazione ha cercato di riportare in auge un certo modo di intendere il black metal, ovvero quello norvegese dei primi anni Novanta, con chiari riferimenti ai soliti Darkthrone, Burzum e primi Gorgoroth.
Anche nel caso del nuovo “We Come in War” gli Orcrist non cambiano il loro modo di vedere la musica, ma finalmente sembra scomparire quell’alone “acerbo” che caratterizzava le loro prime produzioni, e confezionano un disco di black metal devoto nuovamente alla Norvegia, ma decisamente riuscito ed emozionante.

Sin dall’iniziale title-track la band mette subito in chiaro cosa avremo di fronte: un giro di accordi di “burzumiana” memoria, sorretto dal drumming essenziale ma preciso di Grav ci trasporta in terre fredde e desolate, e la memoria inevitabilmente ci riporta di 15 anni indietro, quando certo black metal si stava divulgando musicalmente e attitudinalmente. Lo scream del singer Sacrifice (Mourning Soul, Rovina, Dark Secret) è acido e tagliente al punto giusto e ben si amalgama al sound proposto dai Nostri. Ma con la successiva “From The Fog - Enshrouded Desolate Lands” la band di Grav mescola un po’ le carte in tavola, con un bel up-tempo che sorregge un brano dalle chiare influenze che definirei “rock” in senso generico, con un bel tiro da headbanging, intervallato solo da innesti più “ponderati” che spezzano come si deve una song dal sicuro impatto. Ottimi gli spunti chitarristici, soprattutto in sede di arrangiamento di Mane, sempre di buon gusto e intenti a creare trame malinconiche ed avvolgenti. Echi dei primi Gorgoroth affiorano in “Winter Might”, con un costante velo di malinconia che trova ancora più espressione nella successiva “Mother Of Infernal Night”, dall’andamento lento e le sue note dilatate e quasi disperate. Finito questo brano, a dire il vero buono ma non eccelso, arriva un altro piccolo gioiello chiamato “Ode To The Wolf’s Torment”, che si spre con un riff a dir poco memorabile, semplice e toccante. Il brano successivamente acquista più velocità e interessanti cambi di registro che dimostrano come all’interno di uno stesso brano questa band sappia districarsi tra svariate atmosfere.
Concludono la vagamente punkeggiante “Breathless”, che non avrebbe sfigurato in un qualsiasi album dei migliori Carpathian Forest, e “Silence”, che riporta su sentieri più riflessivi.

Tirando le somme, posso dire che gli Orcrist sono sulla giusta via non solo per farci ricordare di come era il black metal norvegese nei primi anni ’90, ma se sapranno sfruttare alcune intuizioni espresse in un paio di brani, potrebbero veramente fare la differenza in un panorama che negli ultimi anni, in fatto di old school black metal, non ha offerto grossi scossoni in senso positivo.
Un plauso particolare, a mio avviso, nella buona riuscita di questo disco deve essere fatto al chitarrista Mane, dotato di una vena molto ispirata e toccante capace di trasformare, con i suoi inserti di lead guitar, anche i più semplici riff in qualcosa di decisamente accattivante e maturo.

Se da un lato quindi non possiamo di certo elevare gli Orcrist come gli innovatori o i paladini di chissà quale modo di intendere il black metal, è perlomeno doveroso dire che hanno confezionato un disco dall’indubbio valore, che poco ha da invidiare a molti colleghi più blasonati che propongono questo “vecchio” sound.

Kosmos Reversum
Voto: 75/100


Tracklist:
1. We Come In War
2. From The Fog - Enshrouded Desolate Lands
3. Winter Might
4. Mother Of Infernal Night
5. Ode To The Wolf’s Torment
6. Breathless
7. The Silence

http://www.myspace.com/orcristhorde
http://www.orcrist-horde.com/

5 commenti:

  1. Mi è piaciuto il lavoro degli Orcrist, il drumming minimale e la voce di Sacrifice sono due dei punti forti del disco a mio avviso.
    Bella prova davvero.

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  2. Ottima recensione, ben approfondita,che rende molto bene il contenuto del disco.
    Come dicevo nel topic,loro dedicato, mi è molto piaciuto il lavoro al basso di Mane.

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  3. Ringrazio molto Sergio per la recensione e "Anonimo" e t.morgan per i loro commenti.
    Adesso attendetevi il nostro nuovo album, ora siamo in 4, Goblin dei norvegesi Isvind è diventato ufficialmente membro degli orcrist anche nell ambito strumentale, infatti nel prossimo albmum lui registrerà chitarra, basso e voce per tre dei suo pezzi nell Isvind Studio.
    Stò già registrando uno dei sui tre pezzi, Sergio ha sentito qualcosa, chiedete a lui, posso solo dirvi che il nuovo album sarà un pò velocino a perta uno o due pezzi.
    Grazie ancora.

    Grav

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  4. Kosmos Reversum03 dicembre, 2009

    Grazie di nulla, la mia recensione èm solo ed esclusivamente il mio più sincero pensiero sul vostro operato. A presto

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  5. Grazie, poi tu hai sentito anche le nuove rehearsal.

    Grav

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