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Decapitated (Pol) "Winds of Creation"


Full-length, Earache Records, 2000
Genere: Death Metal


Il duemila: anno che ci conduce al nuovo millennio e che personalmente ricordo per un felice incontro casuale: i Decapitated.

Il loro debut "Winds Of Creation" era da poco uscito per Earache e lì trovai gettati in mezzo a una pila di dischi quasi considerati inutili alla "Ricordi-Mediastore" della mia città (dove per altro non conoscono la differenza fra i Kreator che fanno thrash e King Diamond, uno dei re dell'heavy metal, però provate a chiedere loro di cazzate tipo la Pausini e vi racconteranno vita morte e miracoli), e con quattro lire lo portai con me a casa.

Non li avevo mai sentiti nominare, ma la cover e la provenienza m'ispirarono fiducia, che venne totalmente ripagata appena inserito il cd nel lettore, e mi diedero anche più di quanto potessi anche solo prospettare. Quaranta minuti di massacro sonoro, sparato e battente, non esistono tregue, attimi morti, solo un continuo assestare colpi decisi e ficcanti. Se penso che questo cd venne registrato da quattro ragazzotti da poco entrati nell'adolescenza c'è da gridare al miracolo.
Un disco che, per quanto ancora immaturo e non privo di pecche, gode di un riffing stratosferico sia nelle sue parti più brutali che in quelle dedite al fraseggio melodico; la solistica è indovinata, ben incastrata e fottutamente ideale ma Vogg è la mente e l'unico rimasto della line-up iniziale purtroppo.
Devastante la prova di Vitek, il batterista tragicamente scomparso nel 2007, era una macchina vera e propria, l'unico neo che si poteva riscontrare nel suo operato era l'uscire talvolta di cassa per l'estrema velocità con cui eseguiva le partiture di doppia cassa, ma tenete conto che aveva appena quattordici/quindici anni e quindi credo si possa tranquillamente bypassare questa lieve mancanza.
Sauron al contrario non riuscirà mai a ripetersi, la sua esibizione dietro il microfono in "Winds Of Creation" è la migliore che abbia offerto, un growl nero e ostentatamente malvagio che dava forma alle parole dei testi intrise di odio e anti-religiosità.

Consigliare un solo pezzo del lavoro sarebbe da parte mia un'eresia bella e buona, è un album che si esalta nel complesso dalla prima e titletrack "Winds Of Creation" sino alla conclusiva e fantastica cover di "Mandatory Suicide" degli Slayer.Una perla che dimostrò a molti che il death metal non era finito nel novantacinque come si pensava.

C'erano e ci sono realtà che fanno parlare di sè non per le stronzate che combinano ma per la musica che producono, i Decapitated sono una di queste.
"Winds Of Creation" si è ritagliato di diritto il ruolo di must, buy or die!

Tracklist:
1. Winds of Creation
2. Blessed
3. The First Damned
4. Way to Salvation
5. The Eye of Horus
6. Human's Dust
7. Nine Steps
8. Dance Macabre
9. Mandatory Suicide (Slayer cover)

Recensione a cura di: Tomb
Voto: 93/100


http://www.decapitatedband.net/
http://www.myspace.com/decapitated

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