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Mindwork "Into the Swirl"


Full-length, Shindy Productions, 2009
Genere: Progressive Thrash/Death Metal


Arriva dalla Repubblica Ceca questa giovane band al suo debutto discografico, e lo fa quasi col botto. Quello che ci troveremo ad affrontare nell’arco di questi trentasei minuti circa di durata dell’album è un mix tra thrash e death ad alto tasso tecnico, che non potrà non far venire in mente gente come i Death di metà/fine carriera, i Cynic o certi Pestilence.
Insomma si è capito che questi quattro ragazzi si rifanno alla frangia più ricercata del death metal che ebbe il suo picco verso inizio-metà anni Novanta, coi nomi sopracitati e qualche altro.

Rispetto a riproposizioni di questo genere odierne, come ad esempio Obscura e Necrophagist, nel caso dei Mindwork è presente una dose maggiore di thrash metal e una irruenza meno accentuata (tradotto, significa praticamente nessun influsso brutal o simili), oltre a un continuo strizzare l’occhio verso il jazz tout-court (“Essence Of Existence” e “Freedom Of Mentality” ne sono delle prove).
Manco a dirlo, la prova nell’insieme a livello esecutivo rasenta l’eccellenza, e mi preme sottolineare che la band ha anche optato per una produzione pulita ma non troppo patinata, in grado così di poter rivelare le vere capacità dei Nostri senza che gli ascoltatori possano essere fuorviati da suoni troppo pompati. Questo potrebbe essere un limite per alcuni ma a mio avviso, nel marasma delle produzioni iper-moderne dei giorni nostri, si rivela una scelta di carattere e coraggiosa.

I brani si muovono più o meno tutti sulle stesse coordinate: riff ricercati, continui stacchi e ripartente, sali-scendi, momenti di suspance, tutto intervallato e condito dalla forte componente “jazzistica” di cui parlavo poco fa. Le chitarre fanno la parte del leone, rivelandosi duttili e cangianti sia nei momenti elettrici che in quelli acustici. La batteria segue alla perfezione questo impasto per niente semplice cavandosela egregiamente e la voce si districa anche in maniera non male sebbene, a mio avviso, sia un pochino sottotono rispetto al resto e rappresenta l’unico reale neo (ma non troppo ingombrante) in un disco che si conferma sempre meglio ascolto dopo ascolto. Non che le vocals del buon Martin Schuster siano del tutto deficitarie, ma mancano della giusta spinta e personalità, risultando un po’ incolori e “spompate” in questo contesto. Dato che egli si occupa sia della voce che della chitarra, io propenderei per un ingresso in pianta stabile di un buon vocalist a questo punto. Ma sono ad ogni modo dettagli, nulla di preoccupante.

Concludendo: questa band è al debutto, quindi direi che le premesse per fare bene e meglio in futuro ci sono tutte. Con un biglietto da visita di questa portata mi sembra lecito aspettarsi, sin dalla prossima release, qualcosa di realmente memorabile. Intanto ne consiglio l’acquisto o perlomeno un ascolto a tutti gli amanti del technical death-thrash, convinto che non ne rimarranno delusi.
Da tenere d’occhio.

Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 78/100


Tracklist:
1. Into the Swirl
2. Unrecognized Entity
3. Inner Consciousness
4. Essence of Existence
5. Freedom of Mentality
6. Wretchlessness
7. Parasite
8. Twisted Priorities
9. On the Path to Oblivion

http://www.myspace.com/freedomofmentality
http://www.mindwork.webz.cz/

1 commento:

  1. Disco decisamente sopra la media e come debut è molto più che valido, complimenti ai Mindwork. Un ascolto è più che consigliato.

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