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Bilskirnir "Hyperborea"

EP, Solistitium, 2005
Genere: Black Metal
 
Bilskirnir (nome tratto dalla mitologia norrena – era l’antico palazzo sede di Thor) è sicuramente uno dei monicker più noti fra quelli affiliati al Pagan Front, la famosa (per alcuni famigerata) “organizzazione” che riunisce parecchie delle attuali glorie del pagan black metal di tendenza dichiaratamente nsbm.
 
Il progetto Bilskirnir risale alla fine degli anni 90’, o almeno al 1997 è datato il primissimo demo di cui si ha notizia ufficialmente, “For Victory we ride”, il cui autore Widar si rivela come il vero tuttofare dietro queste note, colui che si occupa non solo delle parti vocali, ma anche di tutti gli altri strumenti.
Diciamolo subito: la musica di Widar è dannatamente buona e se, dei molti (forse troppi) dischi, split e best of marchiati Bilskirnir ho scelto di recensire “Hyperborea”, è perché non solo già prima di me è stato legione il numero dei cantori delle lodi di capolavori come “In flames of purification” o “Atavismus des Glaubens”, ma anche perché questo ep contiene un ottimo esempio delle qualità che hanno fatto spiccare il nome Bilskirnir nel mare magnum delle proposte nsbm.

Il suono proposto in queste tre tracce è sulla linea di quello classicamente prodotto da Widar: produzione sporca e rovinata (ma non eccessivamente come in passato), vocals strazianti e vero punto di forza del cd, chitarre ronzanti ma melodiche, batteria essenzialissima; detto così, sembrerebbe di parlare di un banalissimo disco black metal senza grandi spunti apprezzabili.
E invece no: come non mai, ci troviamo di fronte all’esempio di come sia possibile, con i soliti e semplici elementi del black metal, creare un feeling intenso e palpabile: le tracce di "Hyperborea", soprattutto la splendida "Nordic White Desert", forse la più bella canzone mai cantata da Widar, bruciano di un fuoco inestinguibile di rabbia e malinconia che difficilmente lascia indifferenti, iniettando nelle vene una scarica pulsante di “furor teutonicus”.
Se volessimo cercare delle influenze, per certo dovremmo andare a ricercarle principalmente presso i padri di tutta una certa via al pagan black metal, e cioè i Graveland di Rob Darken ma indubbiamente, per quanto meno percepibili, esistono le tracce dell’influsso di altri nomi celebri, come i compatrioti tedeschi Absurd, affini per “spirito” e dedizione ad una certa causa.

Purtroppo Bilskirnir è un progetto molto dispersivo (difetto non raro per le one man band), e quindi è spesso complicato recuperare tutte le uscite con il suo marchio, ma per fortuna non è il caso di questo ep meritevolissimo e pregevole, che si candida come ottimo viatico per i neofiti desiderosi di avvicinarsi ad una scena, quella pagan tedesca, forse inflazionata ma sempre affascinante.

Recensione a cura di: Burning Stronghold
Voto: 79/100
 
Tracklist:
1. As Snow Covered The Hyperborean Soil
2. Nordic White Desert
3. Autumn Fires

http://www.myspace.com/bilskirnirnsbm

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