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Sacrilegious Impalement "II - Exalted Spectres"

Full-length, Hammer of Hate, 2011
Genere: Black Metal


Per chi si fosse perso il grande debut album dei finlandesi Sacrilegious Impalement, il mio consiglio non può che essere quello di recuperare al più presto a questa lacuna, meglio ancora se a quel disco affiancate questo nuovo di zecca “Exalted Spectres”.
Un martirio sonoro lungo circa 40 minuti splittato in 9 tracce, che alterna brani veloci, cattivi e taglienti come schegge, sempre compatti e cattivi, ma anche con un tocco di pazzia tangibile che fa avvicinare questa band nientemeno che ai grandiosi Funeral Mist, senza disdegnare la malattia e la disarmonia tipica degli Ondskapt di “Dodens Evangelium”.

A fare la parte del leone, in questo caso, è il sempre ispirato riffing sempre violento e in tiro di Von Bastard, raramente melodico, spesse volte invece dotato di uno stile vario e personale, che alterna delle sfuriate frontali e aggressive a dei momenti calmi, che spesso affiorano come nella bella “Woods in a solitary soul”, e che colpiscono in quanto estremamente desolanti eppure tumultuosi. Il meglio di questo disco la band lo mostra nelle grandiose “Abyss Absolute (Enter Godhood)” e “Ominpotens aeterne”, dove la prima canzone possiede un riff principale maestoso e abbastanza melodico, ma nondimeno disperato sebbene il brano sia sostenuto da un tempo medio potente, mentre la seconda delle canzoni citate è un cazzotto in un occhio cattivo e serrato, coinvolgente e forse anche il più simile ai già citati Funeral Mist.

Questo è un disco che pur all’interno di un genere è estremamente vario, e che insieme ad altri gruppi da me di recente recensiti (come i Grabak) riesce a coniugare in maniera eccellente furia, rara melodia e chitarra solista all’interno del loro black metal, che in tal modo acquista un leggero senso di “svedese alla dark funeral”, solo che il songwriting dei SI e dei Grabak è decisamente più fornito, più tecnico e meno ovvio delle ultime cose dei già citati svedesi (non me ne vogliano i loro estimatori).
Non c’è che dire: mattanza assoluta con questo disco. Da sentire e acquistabile a scatola chiusa. Meraviglioso secondo album da applausi.


Recensione a cura di: Snarl
Voto: 87/100

Tracklist:
1. Intro 02:27
2. Blessed to Resist 03:38
3. Enter Godhood 04:09
4. Wolves of the Black Moon 05:04
5. The Woods in a Solitary Soul 05:16
6. At the Altar Afore Eternity 05:42
7. Aletheia 04:00
8. Omnipotens Aeterne 04:42
9. Grand Funeral Convoy 05:43

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