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Eversin “Tears on the Face of God”

Full-length, My Kingdom Music, 2012
Genere: Progressive Power/Thrash Metal

Nati dalle ceneri dei Fuoco Fatuo e presenti sul mercato dal lontano 2000, la loro avventura con il monicker Eversin prende forma nel 2008, e nel 2010 esce per My Kingdom Music l’album di esordio, “Divina Distopia”. E due anni dopo ecco che arriva il seguito, ovvero il qui presente “Tears on the Face of God”, sempre per la stessa label. Questa band di Agrigento propone un heavy metal roccioso che rimanda al power metal di matrice americana con una spiccata propensione verso soluzioni articolate e mai banali.
La band infatti dimostra grande disinvoltura nella fase di composizione dei brani, che appare sempre elaborata e ricca di vari elementi. Insomma, una band che non ama le scorciatoie ma anzi, percorre sentieri e imprese con coraggio e perizia.

Il singer Angelo Ferrante dimostra di avere una voce potente e versatile sia nelle parti più pulite che in quelle più aggressive e, fortunatamente la sua timbrica mantiene una certa dose di personalità per tutto l’arco del disco. La sua è una timbrica melodica ma mai troppo “perfettina”, e ciò direi che è un punto a suo favore. L’uso che fa delle metriche rimanda un po’ a Warrel Dane dei Nevermore e a Russell Allen dei Symphony X. La chitarra è la vera protagonista di questo disco, davvero instancabile nello sciorinare riff su riff e dare carattere alle canzoni. Giangabriele Lo Pilato si dimostra un axeman preparato sia praticamente che teoricamente, e infatti il suo guitar work potrebbe ricordare, a tratti, quello di un altro virtuoso della chitarra, e cioè un certo Jeff Waters, mastermind degli Annihilator. Come non pensare, infatti, che un pezzo come “Tears On The Face Of God” non abbia subito l’influenza della techno thrash band canadese? Magari la band non ha subito nessuna influenza diretta in tutto ciò, ma soprattutto certe cose del disco “Carnival Diablos” io ce le ho sentite.

Detto questo, non attendetevi quindi un disco di facile assimilazione. Questo album rimane ancorato in un heavy metal roccioso, con aperture verso il prog, il thrash e il power, ma dove non vengono mai toccate velocità alte, e appena la band sembra alzare il tiro, ecco che arriva il cambio che stempera un po’ tutto e che non ti aspetti. Un’altra band che potrebbe essere presa come metro di paragone sono certi Tourniquet, anche quelli dell’ultimo disco se vogliamo, ma sono tutti paragoni che servono a dare una linea generale di cosa vi troverete di fronte, niente più. Ci sono ancora alcuni pezzi non troppo convincenti, o meglio, alcuni frangenti all’interno dei brani che sarebbero potuti essere sviluppati in maniera migliore, ma ciò non toglie che gli Eversin con questo“Tears on the Face of God” hanno sfornato un gran bel disco, e basta solo ascoltare un pezzo come “Nuclear Winter”, col suo finale da cardiopalma, pieno di potenza e inventiva, per convincersi a comprare questo disco.
Chi vuole del metal ben pensato e suonato si faccia avanti, questo disco saprà saziare anche i palati più esigenti e raffinati.

Recensione di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum”
Voto: 75/100

Tracklist:
1. For the Glory of Men 03:57
2. Prophet of Peace 06:11
3. Nightblaster 05:21
4. Tears on the Face of God 05:32
5. Nuclear Winter 04:41
6. Death Inc. 06:16
7. The Tale of a Dying Soldier 07:41
8. Under the Ocean 05:57

DURATA TOTALE: 45:36

http://www.facebook.com/EVERSINMETAL

3 commenti:

  1. Discone assoluto.

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  2. Grandi Eversin

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  3. La rece mi ha stuzzicata non poco vedo di recapitare copia di TEAR ON THE FACE OF GOD. Poi vi dico

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