Hardcore Superstar "C'mon Take On Me"
Le sonorità graffianti dell'heavy metal e una massiccia dose di trasgressione si uniscono ancora una volta per dare alla luce "C'mon Take On Me", nono album dell'ormai acclamatissimo quartetto svedese Hardcore Superstar che, nonostante il recente cambio di formazione (ricordiamo che il chitarrista Thomas Silver ha lasciato il gruppo nel 2008 in pieno tour per motivazioni personali), sono riusciuti ancora una volta a pubblicare dell'ottimo materiale musicale.
L'album presenta sonorità nuove (anche se già accennate nei lavori precedenti "Beg For It" e "Split Your Lip") che dimostrano un sound aperto alla sperimentazione (come si nota già nell'intro "Cutting The Slack"), assoli più studiati e riff meno ripetitivi e noiosi; uno dei difetti più comuni della band. A mio parere definirei "C'mon Take On Me" un tentativo di avvicinarsi al genere che vogliono intraprendere e, nonostante quest'album non sia stato accolto calorosamente dalla critica, trovo che il gruppo abbia saputo (anche se non ai livelli di "Spit Your Lip") lasciare spazio ad uno Sleaze Metal più tradizionale e diretto o almeno meno vincolato dalla loro classica venatura Pop.Il disco apre in crescendo con l'enigmatica "Cutting The Slack" (citata in precedenza), un intro strumentale eseguito interamente con un synth. Nonostante si tratti di un semplice intro musicale, il brano è abbastanza orecchiabile quanto enigmatico poichè completamente fuori luogo rispetto al resto dell'album che risulta, invece, privo di strumenti o arrangiamenti elettronici. Nonostante ciò, dopo l'introduzione l'album esplode di colpo con la traccia seguente: "C'mon Take On Me". Questa, title track del lavoro, è anche un vero e proprio riassunto dei temi affrontati nelle tracce. Solitamente quando si parla di band come queste viene spontaneo pensare al detto: "Sesso, droga e rock' n' roll!" e, infatti, gli Hardcore Superstar non sono da meno, anzi, nella maggior parte delle tracce tendono a mettere in risalto le sempiterne voglie adolescenziali come il desiderio di libertà (in "One More Minute" e "C'mon Take On Me") lasciando anche spazio però a brani come "Too Much Business" e la doppia versione di "Won't Take The Blame" in cui le voglie infantili maturano in ideali più saldi e consapevoli, quasi anarchici.
Ciò non vuol affermare quindi che si tratti di un lavoro sviluppato solamente sugli ideali classici dello Sleaze Metal degli anni '80 ma, anzi, che per la prima volta in un loro album, aumenta lo spazio dedicato a temi profondamente diversificati tra cui "Above The Law" (un brano autobiografico), la spietata "Are You Gonna Cry Now?" e l'introspettiva "Dead Man's Shoes" che segnano definitivamente l'avvenuta maturazione della band dal punto di vista filosofico. Ovviamente nella tracklist c'è anche posto per l'amore, stavolta unicamente trattato da una potente "Because Of You" e dalle due ballate "Stranger Of Mine" e "Long Time No See" in maniera nostalgico e triste.
Nonostante tutto rimane un buon lavoro, mi aspetto in futuro grandi cose da loro: apprezzabile.
Recensore: Federico Grasso
Voto: 70/100
Tracklist:
1. Cutting The Slack
2. C'mon Take On Me
3. One More Minute
4. Above The Law
5. Are You Gonna Cry Now?
6. Stranger Of Mine
7. Won't Take The Blame (Pt. 1)
8. Won't Take The Blame (Pt. 2)
9. Dead Man's Shoes
10. Because Of You
11. Too Much Buniness
12. Long Time No See
Tracklist:
1. Cutting The Slack
2. C'mon Take On Me
3. One More Minute
4. Above The Law
5. Are You Gonna Cry Now?
6. Stranger Of Mine
7. Won't Take The Blame (Pt. 1)
8. Won't Take The Blame (Pt. 2)
9. Dead Man's Shoes
10. Because Of You
11. Too Much Buniness
12. Long Time No See
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