ANAAL NATHRAKH "Desideratum"
Metal Blade Records
(2014)
Se gli ultimi album mi avevano fatto storcere un po' il naso, questo “Desideratum” mi risveglia del tutto l'entusiasmo per una delle band più importanti ed interessanti degli ultimi quindici anni. In pratica il duo inglese ha messo insieme due tra i generi più radicali dell'intera scena estrema e li ha fusi, creando uno stile personalissimo.
Nati come gruppo di puro black metal, ben presto gli Anaal Nathrakh hanno incorporato pesanti influenze grindcore in un unicum comunque davvero coerente, avendo hardcore e true black metal più cose in comune di quanto non possa sembrare a primo ascolto.
Se gli ultimi album mi avevano fatto storcere un po' il naso, questo “Desideratum” mi risveglia del tutto l'entusiasmo per una delle band più importanti ed interessanti degli ultimi quindici anni. In pratica il duo inglese ha messo insieme due tra i generi più radicali dell'intera scena estrema e li ha fusi, creando uno stile personalissimo.
Nati come gruppo di puro black metal, ben presto gli Anaal Nathrakh hanno incorporato pesanti influenze grindcore in un unicum comunque davvero coerente, avendo hardcore e true black metal più cose in comune di quanto non possa sembrare a primo ascolto.
Il colpo di genio è stato, però, di rimpiazzare la naturale tendenza all'estetica lo-fi dei due generi nella loro forma più pura con un involucro sintetico ed industriale, anche questo a metà strada tra certo black avanguardistico e certo digital hardcore, con uso di drum machine, tastiere e beat techno (chi si ricorda dei Limbonic Art?). E, per non farsi mancare niente, i nostri due inglesi sono riusciti anche a dare ai loro brani, comunque caratterizzati da una brutalità esecutiva non indifferente, un profondo respiro melodico, che emerge sia dall'uso di melodie vocali stentoree che tanto sanno di Emperor, che dal riffing stesso (che comunque non indulge mai in tenerezze gotiche vere e proprie).
Questo “Desideratum”, che pure non tradisce i caratteri essenziali della band (e che negli ultimi anni aveva cominciato a mostrare una certa ripetitività), enfatizza il lato più eterodosso e...accessibile della band, ovvero dedicando un po' di spazio in più alle melodie ed ai break ritmici, anche se, diciamocelo pure, rimane comunque un disco di un impatto sonoro davvero tellurico e parossistico.
Musica estrema personale ed intelligente, come non capita tanto spesso di sentire
Recensione di: Fulvio Ermete
VOTO: 80/100
1. Acheronta Movebimus 03:29 instrumental
2. Unleash 03:41
3. Monstrum in Animo 04:01
4. The One Thing Needful 03:51
5. A Firm Foundation of Unyielding Despair 03:37
6. Desideratum 03:58
7. Idol 03:36
8. Sub Specie Aeterni (Of Maggots, and Humanity) 04:22
9. The Joystream 03:28
10. Rage and Red 03:40
11. Ita Mori 03:16
DURATA TOTALE: 40:59
http://www.facebook.com/Anaalnathrakhofficial
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