Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

AUTOPSY "Tourniquets, Hacksaws and Graves"

Peaceville Records
(2014) 


Non sono i più bravi nel genere, ok, ma indubbiamente nessun gruppo, oggi, merita la definizione di “death metal” più di loro. Sarebbe facile limitarsi all'iconografia utilizzata, come sempre fatta di sbudellamenti ed atrocità varie, ma il punto di rilievo è proprio musicale. Ogni singola composizione, infatti, è caratterizzata dalla necessità espressiva di essere il più sgorbi ed informi possibile; di far assurgere il grottesco ed il disgustoso a nuovi canoni di bellezza sonora.

A differenza di tanti altri, gli Autopsy hanno mantenuto una sorta di innata bestialità, di istinto primordiale ad andare sempre e comunque contro il senso di decenza musicale che è così incancrenito da risultare rivoluzionario ancora oggi, a distanza di circa trenta anni dai primi vagiti del genere. 
La distorsione, nonostante una produzione comunque tutt'altro che confusa, è rozza ed abrasiva come la carezza di un orco con la sifilide, per non parlare dell'approccio vocale, sguaiato e catarroso ma comunque multiforme, lontano dalla cristallizzazione tra growling e screaming che tanto caratterizza il genere – un tratto comune a pochi eletti in ambito estremo, come ad esempio Killjoy. 

Ma la vera festa è puramente compositiva: gli Autopsy non sono né veloci né catacombali, ma un connubio tra le due cose, e viaggiano alla velocità degli Slayer per poi infognarsi in rallentamenti sludge-doom a seconda di come gira loro il boccino. Il riffing, poi, è sempre nervoso e dinamico, con un tocco sporco e non necessariamente raffinato che oggi si è quasi perso, in un'epoca in cui suonare bene è diventata una necessità quasi assolutoria. 
“Macabre eternal” e “The headless ritual” erano sinceramente migliori, ma il giudizio non può che restare davvero positivo: forse non cambieranno mai – nemmeno all'epoca degli Abscess erano tanto diversi – ma è anche vero che oggi, così come loro, non suona più quasi nessuno.

Recensione di: Fulvio Ermete
Voto: 76/100

Tracklist:
1. Savagery 02:21 
2. King of Flesh Ripped 04:43 
3. Tourniquets, Hacksaws and Graves 04:03 
4. The Howling Dead 05:59 
5. After the Cutting 03:37 
6. Forever Hungry 04:00 
7. Teeth of the Shadow Horde 03:28 
8. All Shall Bleed 01:12 instrumental
9. Deep Crimson Dreaming 05:13 
10. Parasitic Eye 04:10 
11. Burial 04:45 
12. Autopsy 05:47 

DURATA TOTALE: 49:18

1 commento:

  1. Personalmente lo considero il migliore dei 3 post Reunion.

    RispondiElimina