NERIJ - Alignment Condition
Full-length, Autoprodotto
(2014)
Nato come progetto one man band di Depressive Black Metal proveniente da Manfredonia , Nerij si sposta con il tempo verso sonorità Dark Ambient scevre di chitarre e voci, dedite ad un suono ossessivo e strumentale che vuole creare colonne oscure per incubi ad occhi aperti. Il nostro non si tira indietro, e dopo il primo album in questa direzione del 2013 "Lophophora Williamsii And Monochromatic Perceptions" fa seguire all'inizio del 2014 un EP, "Sorrow²" di ben solo tre copie. E' chiaro quindi come l'interesse non sia minimamente commerciale, in linea con la natura ostica del suono qui proposto, ampliata dalla durata di oltre un'ora del lavoro qui recensito, il nuovo album "Alignment Condition" che prosegue sull'ultima direttiva intrapresa dal progetto.
Il Dark Ambient è un campo minato dove sono l'attenzione per il dettaglio e l'abilità di dire tanto con poco a fare la differenza: basta un secondo di troppo, o troppo breve, un arrangiamento affrettato, un effetto usato al momento sbagliato, e l'incantesimo è rotto. La sua funzione è infatti rituale, meditativa, ma non deve essere soporifera, ma il confine è spesso molto, molto labile, anche in mani esperte.
Nerij sa suonare, e questo è innegabile: sinistre note di pianoforte, loop di drone oscuro, campionamenti di varia natura sono le sue armi, usate con dovizia in un songwriting curato e non certo lasciato al caso; esempi si hanno per tutto il lavoro, con tensioni da film horror, scale in crescendo e tensione sempre viva.
Nerij sa suonare, e questo è innegabile: sinistre note di pianoforte, loop di drone oscuro, campionamenti di varia natura sono le sue armi, usate con dovizia in un songwriting curato e non certo lasciato al caso; esempi si hanno per tutto il lavoro, con tensioni da film horror, scale in crescendo e tensione sempre viva.
Eppure, manca quel quid, quel qualcosa che rende un Lustmord diverso dai suoi epigoni, quel qualcosa che ti rimane dentro e non sfugge dopo l'ascolto; come detto prima non esiste una formula vincente, ed è quindi difficile, se non impossibile fare accuse al nostro. Semplicemente forse c'è troppo, o meglio, c'è un tempo fin troppo dilungato, oltre quella che dovrebbe essere la sua vita naturale. Certi brani, come per esempio la finale "Amanda" conservano fino a metà pezzo un certo fascino; poi però scatta la noia, la sensazione di dover andare oltre. Questo rovina la fluidità dell'album, importantissima in un lavoro Dark Ambient che non può essere fatto di parti isolate, ma dove anzi ogni parte deve concorrere ad un tutto univoco.
In definitiva quindi il disco passa, brano dopo brano, arrivando alla sua conclusione. E ci rimane la sensazione di aver fatto una maratona, un'impresa olimpionica, che ci strema, ma non ci lascia molto, e sopratutto non ci invita a tornare ad essa; non mi sento di condannare il progetto, perché come detto semplicemente ha intrapreso un percorso in un Mondo dalle sue regole che non possono essere sviscerate. Speriamo alla prossima prova, trovi quel qualcosa che farà la differenza e che lo porterà a realizzare il suo potenziale.
Recensione a cura di: Davide Pappalardo
VOTO: 60/100
Tracklist:
VOTO: 60/100
Tracklist:
1.Vacuum
2.Man – Glass – Chironex Fleckeri
3.Gray On Gray
4.A Venomous Dream
5.Amanda
2.Man – Glass – Chironex Fleckeri
3.Gray On Gray
4.A Venomous Dream
5.Amanda
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