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VIAJANDO - Counting Days

EP, Independent
(2015)
 
Lo Stoner è un genere che probabilmente è uno dei più prolifici dagli ultimi anni Novanta in poi, ed il fiorire di band che lo interpretano è un chiaro segno. Questa è la storia di un gruppo nato con il monicker Stone City nato nel 2013 in America, più precisamente nelle cittadine di Charlotte e Greensboro. All'inizio vi erano due chitarre, ma ora ce n'è solamente una, e con l'attuale formazione la band rilascia il primo EP intitolato "Counting Days". I Viajando propongono un buon misto tra Stoner, Hard Rock e ci buttano in mezzo una certa attitudine punk, e creano un buon sound coinvolgente e diretto. Quindi non perdiamo altro tempo in chiacchiere, ed andiamo ad ascoltare i pezzi che i nostri propongono. 
 
Apre dirompente la prima traccia "Counting Days" caratterizzata da sferzanti riff di pura matrice stoner rock che travolgono fin dal primo ascolto. Il pezzo seppur breve, riesce a far comprendere cosa la band vuole suonare ed in che modo. Nulla di rilevante dal comparto tecnico; quindi passiamo avanti alla seconda traccia "Nothing is Sacred", brano che è basato su dei riff di matrice decisamente più Doom di vecchia data, personalmente apprezzo alcune scelte stilistiche, tuttavia il pezzo non riesce ad evolvere come uno ci si aspetta. Pezzo forte del brano è il cantato che quantomeno invoglia a finire l'ascolto. La storia cambia con "Hell's Pit", finora il pezzo più coinvolgente dell'EP, composto per "spaccare tutto", riffoni e breakdown sono i punti cardine di questa traccia, che trascinano l'ascoltatore in un vortice di forza. Molto interessanti alcuni fraseggi più rockeggianti, che fungono da abbellimento. Arriviamo al quarto pezzo,"Rogue", brano dal sapore doom/stoner caratterizzato da riff ridondanti, fraseggi tipici del genere ed un cantato più o meno coinvolgente, tuttavia il pezzo nella sua totalità non riesce a stamparsi in mente. "Dead Mask" riesce a distogliere dalla noia generale grazie alla velocità più elevata degli altri brani finora ascoltati, ed acquisisce potenza durante i chorus nei quali la band si scatena e finalmente riesce ad esprimersi al meglio. 
 
Con molta fatica arrivo a sentire il pezzo "Sleeper" che vuole essere un omaggio ai Black Sabbath, e stranamente sembra il pezzo meglio riuscito, nel quale finalmente il gruppo riesce a portare qualcosa di decisamente più interessante. Tuttavia su una media di sei brani, uno solo è decisamente interessante e veramente coinvolgente. In definitiva questa band dovrebbe cercare di cambiare orizzonti e spostarsi su un genere che gli viene meglio, qualcosa a che vedere col Punk, poichè di stoner e di doom c'è veramente pochissimo. Mi duole dare un voto cosi basso, ma ogni tanto capita.
 
Recensione a cura di: Matteo "DoomMaster" Perazzoni
VOTO: 65/100
 
Tracklist:
1. Counting Days 02:38
2. Nothing Is Sacred 04:28
3. Hell's Pit 04:13
4. Rogue 04:54
5. Dead Mask 03:52
6. Sleeper 04:37

DURATA TOTALE: 24:42


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