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FALCONER - Black Moon Rising

Full-length, Metal Blade Records
(2014)

Con “Black Moon Rising” i Falconer ci riportano ad una versione più dura e thrash dei precedenti lavori, quali l’omonimo “Falconer” e “Chapters from a Vale Forlorn”, capolavori indiscussi della discografia della band. Frutto di una notevole crescita musicale, ci viene proposto un album fuori dagli schemi, che riesce a reggere senza problemi l’inevitabile paragone con le perle del passato. Lineare ma mai monotono, “Black Moon Rising” presenta varie influenze, spaziando dall’ heavy metal classico a sfumature di thrash, il tutto condito dalla solida base power-folk che negli anni precedenti ha sempre dato quel tocco caratteristico alla band svedese. 

In 11 tracce non troviamo cali d’ intensità, complice anche l’ottimo lavoro delle chitarre e in special modo di Karsten Larsson, che dietro le pelli ha saputo regalarci una performance impeccabile a suon di blast beat compatti e rocciosi. Ma la vera colonna portante del quintetto svedese non poteva non essere il vocalist Mathias Blad, preciso e pulito come di consueto.
Nonostante l’album, come gia detto, non presenti particolari cali d’intensità sembrerebbe che Blad e i suoi abbiano concentrato i brani più efficaci nella prima parte del disco, difatti 4 delle 5 migliori track da me scelte sostano nella prima mezz’ora. La track d’apertura è la prima delle prescelte, da inizio alle danze come meglio non si poteva, con un riffing tirato e dal sapore thrash per sfociare successivamente in melodie “Falconeriane”; la succede “Halls and Chambers”, riff in heavy metal style e ritornello orecchiabile, una costante che si ripete spesso, ma che funziona; abbiamo poi la title track, un concentrato di potenza e melodie medievaleggianti, un inno al power metal. 

Passiamo oltre ed andiamo ad arrossirci le orecchie con “Wasteland”, un brano interessante che si discosta da tutto quello a cui i Falconer ci hanno abitutati, un retrogusto black-viking accompagna tutti e 5 minuti di cui si compone; facciamo un salto e passiamo direttamente alla penultima track “Age of Runes”, abbiamo di fronte qualcosa di molto affine al thrash metal americano, il quale va ad oscurare le tradizionali melodie folkloreggianti .
In conclusione, il giudizio non può che essere positivo nei confronti di una band che purtroppo ha sempre raccolto meno di quanto meritasse e che con “Black Moon Rising” si conferma ancora una volta come una delle migliori realtà del metal anni 2000.

Recensione a cura di: Daniele Esposito
VOTO: 85/100

Tracklist:
1. Locust Swarm 05:36
2. Halls and Chambers 05:01
3. Black Moon Rising 05:10
4. Scoundrel and the Squire 03:00
5. Wasteland 05:12
6. In Ruins 05:25
7. At the Jester's Ball 04:20
8. There's a Crow on the Barrow 04:05
9. Dawning of a Sombre Age 03:39
10. Age of Runes 05:32
11. The Priory 03:59

DURATA TOTALE: 50:59

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http://www.falconermusic.com/

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