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DEPTHSCENT - Depthscent EP (Review)

EP, Independent
(2016)

"Depthscent" in una parola? Vario. Una band difficile da etichettare. Direttamente da Torino, nascono come Over Wysteria Skies per poi cambiare tutto e trasformarsi in questo nuovo progetto, completamente differente. Un ep che ha moltissimo da dire. 5 Traccie, 5 canzoni differenti. Insomma questi Depthscent vogliono essere diversi dal resto della scena "core" (fra molte virgolette) torinese.

Un sound ricercato, che ricade poche volte nel "già sentito", un miscuglio di Hardcore, Nu Metal e una bella dose massiccia di Alternative. Una produzione naturale che ho apprezzato molto, se non per le chitarre, che ho trovato piene, pastose e definite ma un po' troppo spente rispetto al resto degli strumenti, ma in questi casi si tratta esclusivamente di gusti personali
Ottimo il lavoro di composizione. Riff di chitarra estremamente ribassati ma definiti, che creano in tutte le canzoni melodia e movimento. Batteria e basso (reali) creano una ritmica che tira dritto come un treno inarrestabile, e una voce che mette la ciliegina sulla torta a questo EP. Un urlato hardcore non troppo pretenzioso ma che fa il suo lavoro alla perfezione, con metriche coinvolgenti, e un interpretazione che dà a questo ep una forma ben riconoscibile. I Depthscent sono incazzati!

L'Ep parte con un intro, “Black Para” che io personalmente adoro. Un grumo di suoni e urla, FONDAMENTALE per l'ascolto questo ep. “Black Para” ci fa entrare nel mood esatto per ascoltare le traccie seguenti nella maniera più corretta. 26 secondi per uscire dal mondo, entrare nelle atmosfere cupe e basse dei Depthscent.
La traccie seguenti, “Execution” e “VII” (quelle che preferisco), ci fanno subito capire cosa abbiamo davanti. Un sound che a me personalmente ricorda un mix di While She Sleeps e Slipknot di " The Grey Chapter", ma spulciando a fondo possiamo trovare molte altre influenze e band di riferimento. "Execution" si presenta in modo decisamente più cattivo, e chiude con una melodia che cambia radicalmente le sorti della canzone, ma in maniera positiva, mentre “VII” arriva dritta in faccia con un riff su cui è impossibile non muovere la testa, ma si addolcisce leggermente con l'arrivo di uno stacco decisamente più melodico che rende la canzone più varia. Ma la vera perla di questa canzone arriva con le guest vocals di Giovanni Chiricosta (My Aim To Farewell) che inizia con uno scream per sfociare poi con un pulito melodico che ci scatena qualche "feels" diverso dalla rabbia del resto dell'ep.

Continuiamo curiosissimi l'ascolto, arrivando a “The Chosen One”, a mio parere la più scontata dell'ep, una canzone che non porta nulla di nuovo o fresco in questo lavoro, ma che comunque io ho apprezzato molto. Qui si sentono le origini più core della band. Nonostate sia la canzone che mi piace di meno, a 2:34, trovo il riff che più ho apprezzato, una combo di strumenti che suona gigante, questo a dimostrazione del fatto che questo ep, dopo un ascolto superficiale, può non essere interpretato e vissuto nel modo giusto, con un ascolto più profondo e magari ripetuto troviamo una miriade di sorprese.
Chiudiamo il tutto con “Filthy Project”, senza dubbio la canzone su cui c'è meno da approfondire, diretta e decisa, parla da sola. Un altro miscuglio di influenze e generi che crea un mix orecchiabile e piacevole, condito comunque dalla solita rabbia che tormenta i Depthscent dall'inizio dell'ep. e comunque anche lei, dotata di un sound ricercato, anche se in minor parte rispetto al resto dell'ep.

Per chiudere, un grande applauso alla produzione di Francesco Priolo che ha svolto un lavoro magistrale. Un ep molto interessante, che consiglio a tutti. Qualsiasi sia il Metal che preferite, potreste trovarne un po' qui dentro.

Recensione a cura di: Giush Embracer 
Voto: 85/100

Tracklist :
01. Black Para
02. Execution
03. VII (feat. Giovanni Chiricosta of My Aim To Farewell)
04. The Chosen One
05. Filthy Project

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