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KORGONTHURUS - Vuohen siunaus (Review)

Full-length, Woodcut Records
(2016)

I Korgunthurus sono una black metal band finlandese attiva da piĆ¹ di quindici anni, e anche se non mi avessero indicato la loro nazionalitĆ , lo avrei capito sin dai primi minuti di ascolto del cd in questione. Direi che analizzare questa band per quello che ĆØ, qui ed ora, ĆØ la cosa migliore da fare, senza stare a menzionare la provenienza di ogni membro o le eventuali altre band di piccola-media importanza dove ognuno di questi musicisti milita o ha militato in passato.
E in questo senso ci sarebbe poco da dire: se amate gruppi come Behexen, Horna o Sargeist direi che andrete sul sicuro dando una possibilitĆ  a questa band, che pur essendo in giro da un po', approda al secondo lavoro sulla lunga distanza proprio con questo album, che segue l'esordio "Marras" del 2009. Ma ad allungare la loro discografia ci pensa la solita sfilza di demo, ep, compilation ecc., che accompagna molte fornazioni black metal.

Ma di che pasta ĆØ fatto questo "Vuohen siunaus"? E' buono oppure no? Direi che tendenzialmente la risposta risiede proprio nei nomi a cui li ho accostatti prima e nella bontĆ  della loro proposta, parlando in generale; classico suono gelido finnico, voce gracchiante alla Horna, atmosfere cupe e taglienti. I Nostri, perĆ², a differenza di gran parte della scuola raw finlandese, cercano di inserire momenti di atmosfera e hanno un occhio di riguardo per la produzione, che appare decisamente chiara e definita, a cui si aggiunge un alone quasi da "orthodox black metal", ritualistico, disperato, marcio. In poche parole, forse li accosterei piĆ¹ agli ultimi Behexen che non a Satanic Warmaster e compagnia grezza (anche se l'ultimo Satanic Warmaster ĆØ un signor disco, dove di raw, anche lƬ, ce n'ĆØ rimasto ben poco).

Le prime tre tracce sono una dichiarazione di intenti, con una menzione particolare per "I.K.P.N", dove il Male sembra assumere connotati sempre piĆ¹ precisi e i toni oscuri si alzano fino a vette considerevoli. Certo, il grezzume non manca, seppur la band si impegni nel rendere la propria proposta non proprio banale. La title track, in questo senso, ĆØ puro vento gelido che taglia la faccia, che alterna folle velocitĆ  a rallentamenti al limite col doom, per un connubio riuscito e dal sapore malinconico e malvagio allo stesso tempo. 
Personalmente la cosa che mi fa abbassare un po' la valutazione di questo bel dischetto ĆØ la voce. Intendiamoci, se siete fan di gente come Shatraug e suoi emuli, allora troverete la esatta fotocopia nell'ex Horna (per l'appunto) Corvus, che si rende partecipe dall'inizio alla fine con uno scream efferato e straziante. In questo senso pezzi come "Inho" avrebbero potuto essere interpretati con uno stile che abbracciasse piĆ¹ range vocali, perchĆØ alla furia cieca del pezzo, tra l'altro ottimo, non avrebbe guastato una controparte vocale piĆ¹ varia, capace di differenziare un po' il tessuto sonoro molto omogeneo. Ma questi sono forse solo gusti e opinioni...

Rimane il fatto che "Vuohen siunaus" ĆØ un gran bel disco, forse non originale, forse troppo monodimensionale, ma capace di trasmettere il giusto feeling nero che il black metal ha l'obbligo di trasmettere. Le due canzoni finali, "Vuohen siunaus", solenne, malinconica e in poche parole davvero bella, e "L.U.X.", completano un quadretto ben delineato e ben architettato, che va ad indirizzarsi a coloro i quali non vogliono sentire troppe variazioni nel black metal e che amano quello proveniente dal freddo nord Europa. 
Buon disco, a tratti ottimo, con qualche piccolo difetto certo, ma che consiglio caldamente a ogni black metaller.

Recensione a cura di: Sergio "Bickle" Vinci
VOTO: 75/100
 
Tracklist:
1. Kaaos 04:58
2. Puhdistuksen tulet 05:55
3. I.K.P.N 06:45
4. Vuohen siunaus 05:10
5. Inho 04:33
6. Vuohen siunaus 06:48
7. L.U.X.

DURATA TOTALE: 48:28

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