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Intervista: PENTOTHAL

Dopo aver recensito il suo debutto "The Wicked Ritual", ed avergli aggiudicato uno spazio come top album, andiamo ad intervistare Renato Moretti, tuttofare di questa one man band che propone un doom-prog metal davvero interessante!

1) Un saluto e benvenuto sulla nostra zine! Vogliamo iniziare facendo una breve introduzione e qualche cenno biografico sui Pentothal?

Ciao cari lettori di Heavy Metal Maniac! Prima di iniziare, vorrei ringraziare te Sergio per avermi dato la possibilità di parlare un po' del progetto “Pentothal”.
Il progetto nasce a fine luglio, dalla mia voglia di sperimentare qualcosa di nuovo e soprattutto trattare un genere che fino ad allora, avevo solo apprezzato come auditore, ovvero il Doom Metal e il Dark Ambient. Ho incominciato subito a buttar giù qualche idea per un E.P. di stampo solo ed esclusivamente Dark Ambient e Acustico che pubblicai a inizio novembre anche se, purtroppo, non ha avuto ne il seguito che speravo ne è riuscito a convincermi a pieno su quello che doveva essere il futuro del progetto.

2) "The Wicked Ritual" è un disco d'esordio già molto maturo. Ci vuoi descrivere un po' come è avvenuto il suo processo compositivo e dove è stato registrato?

A inizio settembre, parallelamente a Pentothal, stavo incidendo nel mio studio privato dei brani di stampo Candlemass, Opeth e Anathema per un progetto che avevo accantonato un po' di tempo fa per motivi di studio. L’idea è partita proprio da qui, unire elementi prog ed elementi doom per creare qualcosa che sicuramente mi avrebbe appagato di più, e cosi ho deciso di modificare un po' i pezzi per renderli più oscuri e farli uscire per il progetto. Il risultato appaga, eccome!

3) I Pentothal sono una one man band. Hai registrato proprio tutto da solo o c'è stato qualcuno che ti ha aiutato?

Sin da piccolissimo, grazie a mia madre (laureata al conservatorio di piano e canto) ho avuto la possibilità di avvicinarmi alla musica, dapprima con il pianoforte e successivamente con la chitarra (che è diventato il mio strumento primario). Poi col tempo ho imparato a suonare il basso, a cantare e anche a strimpellare qualcosa alla batteria. Questo mi ha aiutato molto nella composizione del disco perché, avendo la capacità di suonare gli strumenti principali, riuscivo ad estrapolare dalle mie idee un brano a 360°. Quindi per rispondere alla domanda, si, ho registrato tutto io nel mio piccolo studio privato.

4) Di cosa parlano i testi di "The Wicked Ritual" ? C'è un messaggio in particolare che vuoi trasmettere con le tue parole all'ascoltatore?

I testi per l’album si possono definire un mix di passioni e pensieri personali. Per esempio, in brani come “The Wicked Ritual” oppure “Moonlight”, emerge la mia passione per l’occulto e soprattutto per il cinema horror, questa passione mi ha dato una mano mella composizione di alcuni testi dell’album. Mentre in brani come “The Dream” oppure nel brano che più amo del disco “Tears Pt.2”, emerge il mio lato più personale diciamo, i testi infatti trattano di fatti realmente accaduti nella mia vita e delle emozioni che ne sono scaturite da essi.

5) Pensi che la definizione di doom metal sia calzante per la tua musica o pensi ci siano altre sfaccettature che devono essere sottolineate?

L’idea di catalogarmi in un genere è ben lontana dallo spirito compositivo del progetto, certo, il doom metal è alla base ma, essendo follemente innamorato del progressive metal e rock, tendo ad inserire qualsiasi contaminazione possibile all”interno dei brani. Basti pensare alla suddivisione in due parti di Tears, oppure la durata di Moonlight che sfiora i 10 minuti, tutti piccoli accorgimenti che rendono il lavoro più ampio e meno catalogabile in un genere ben preciso 

6) So che il Pentothal è un medicinale molto potente, che induce uno stato di quasi ipnosi utile per ricavare informazioni in chi lo ha assunto. Vuoi spiegarci quindi meglio del perchè hai scelto questo nome per la tua band?

È un nome che appunto afferma il reale significato della parola. Diciamo che per il progetto assumo solo in parte il significato, ovvero quello dell’ipnosi, con la mia musica vorrei avere la capacità di trasportare l’ascoltatore in un altro mondo, nel mio mondo.

7) Secondo te, che benefici ha portato la digitalizzazione e il download gratuito della musica in generale, e cosa ha tolto?

Sono amante della “fisicità” del disco, amo comprarli e soprattutto collezionarli, però, se da un lato la digitalizazione ha portato la musica su piattaforme in cui prima non poteva arrivare, ha tolto un po' il gusto ai collezionisti come me di acquistare il disco, scartarlo e ascoltarlo con lo stereo.

8) Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato di raggiungere e quali pensi di aver già raggiunto con la tua musica?

L’obbiettivo primario e fondamentale è quello di rimuovere i paletti tra un genere e l’altro e soprattutto, quello di divertirmi. Fare musica mi rende felice, mi isola dal mondo e mi racchiude in un altro spazio che posso gestire io. Questo è il motivo per il quale ho iniziato ad avere rapporti con la musica ed a comporla

9) Quali novità dobbiamo aspettarci nel futuro dalla tua band? Pensi che a breve ti rimetterai a comporre oppure è troppo presto, dato che hai appena pubblicato il tuo album di debutto?

La composizione è una parte fondamentale della mia vita quindi si, sto già lavorando a qualcosa anche se per adesso sono bozze salvate e da rivedere.

10) Credo che trasmettere emozioni con la propria musica sia una dote non da tutti, ma tu ci riesci in pieno. Quale pensi sia il segreto per ottenere questo risultato?

Entrare in studio e farsi cogliere dalle emozioni, io compongo cosi, entro in studio e butto giù dei riff che mi descrivono in quel preciso istante, se c’è qualcosa di interessante la elaboro sennò mi sono divertito un paio d’ore. 


11) Dato che sei da solo, credo che tu non affronti live. E' una tua scelta o ti piacerebbe farlo?

Vorrei fare qualche live, anche se purtroppo trovare musicisti disposti a suonare dei brani già composti è molto difficile, soprattutto in Sicilia che, pur essendo un' isola maestosa e spettacolare, è molto scarna in questa cultura.

12) Ultime parole famose e prossimi obiettivi. A te le ultime parole per concludere!

Che dire, grazie dello spazio! Ci rivediamo ad un prossimo disco!! Stay Metal!

Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"

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