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LOOKING FOR AN ANSWER "Dios Carne" (Recensione)


Full-length, Willowtip Records
(2017)


Felix, mastermind, fondatore, compositore e chitarra di uno dei maggiori e piĆ¹ longevi combo Grindcore spagnoli, giunge in piena primavera con il quarto full lenght dei suoi Looking for an Answer. La band ĆØ attiva dal ’99 e da sempre a contraddistinguerla la fedeltĆ  all’ortodossia grind sotto ogni punto di vista, musicale e ideologico. A ribadire il concetto ci sono i numerosi split e le collaborazioni tra un album e l’altro, tra cui quella quasi obbligata con gli onnipresenti veterani belgi Agathocles. Con questi ultimi i grinders madrileni condividono una produzione rozza quanto basta, furia bestiale e, a proposito di bestie, tematiche ecologiste, liberazione animale e attitudine anti establishment.
Rispetto alla fedeltĆ  ai canoni “Dios Carne” presenta alcune novitĆ  significative. I sei anni di gestazione a seguito di “Eterno Treblinka” non sono decisamente trascorsi invano. I Looking for an Answer hanno arricchito il proprio assalto sonoro con un ventaglio di sfumature da piĆ¹ generi estremi riuscendo nella difficile impresa di risultare coesi. Felix non ĆØ circondato da principianti nĆ© da sprovveduti, basti pensare che il vocalist Santi ha militato nei Machetazo, nei Nashgul e nei Deadmask. 

L’introduttiva “DeflagraciĆ³n”, oltre quattro minuti di cui una parte importante in mid tempo dal sapore thrash classicissimo, ĆØ giĆ  un assaggio della varietĆ  di cui ĆØ composto l’album. Con “La carne del LeviatĆ”n” e i pezzi successivi abbiamo la certezza che il nocciolo furioso e devastante della band ĆØ tuttora incandescente. Una manciata di pezzi caotici di puro grindcore sporcato di crust e valanghe improvvise di blast beat. In mezzo all’ispirato marasma e ai latrati cavernosi di Santi compaiono inaspettati ma opportuni assoli e armonizzazioni. Mix che tanto fa pensare al vecchio Death metal classico e alla sua strisciante malvagitĆ , qui perfettamente a suo agio con la furia “punkeggiante” dei Looking for an Answer. Arrivati alla metĆ  circa dell’album i pezzi si mantengono freschi, dinamici, brutali e ispirati. L’azzeccatissima miscela di Felix funziona e mantiene una qualitĆ  elevatissima man mano che ci si addentra nell’ascolto. Un pezzo come “Invierno Eterno” ĆØ in grado di passare da un inizio d-beat ad un death-grind marca Terrorizer e concludersi in puro Grindcore stile Assuck senza che alcuna forzatura venga percepita. “Nemesis” stessa alterna grind e una sorta di thrash primordiale ai confini con l’hardcore con la medesima naturalezza. 

Ad essere puntigliosi e voler individuare un difetto in un album splendidamente riuscito, questo puĆ² essere la lunghissima “Muerte Lenta”, nomen omen. Una “suite” di oltre 8 minuti dall’incedere lento, esasperante e pachidermico ai limiti del doom-sludge che onestamente con il resto del disco non ha punti di contatto. 
Morte lenta esclusa, “Dios Carne” ĆØ con tutta probabilitĆ  tra le migliori uscite in ambito Grindcore ortodosso che questa annata regalerĆ . Poco meno di quaranta minuti di rabbia e rumore stupendamente messi in musica.

Recensione a cura di Nicola “El Mugroso” Spagnuolo
Voto 92/100

Tracklist: 
1. DeflagraciĆ³n 
2. La carne del LeviatĆ”n 
3. Sol negro 
4. UtopĆ­a de sangre 
5. Apoteosis 
6. RedenciĆ³n 
7. Invierno eterno 
8. Rito de autofagia 
9. Autofagia 
10. NĆ©mesis 
11. Demiurgo 
12. MĆ”rtir matarife 
13. Muerte lenta 
14. LiberaciĆ³n

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