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BEGERITH "A​.​D​.​A​.​M." (Recensione)

Full-length, Minotauro Records
(2017)

L'inganno dei Begerith, che si riflette sulle battaglie antisemitiche dei Behemoth, continua con "A.D.A.M.". L' opera, che emula quello con la copertina dipinta a mano dal nome di "The Satanist", continua a creare confronti involontari, ma se dobbiamo essere obiettivi, questi polacchi continuano a presentare in modo competente questa particolare fusione venerabile tra il Death Metal e il Black Metal e sicuramente non mancano falsificazioni marziane che si alimentano su canali atipici di dissonanza.

La velocità non è di certo il punto forte dei Begerith, infatti tutta l'opera viaggia ad una costante media velocità che dà ai riff spazio sufficiente per respirare e per fare qualche danno durante gli intervalli o durante l'occasionale utilizzo di synth, sempre ragionati e di buon gusto i quali aggiungono un tocco trionfale/epico che si sposa alla perfezione all' argomento presentato. I tagli più agili di "A.D.A.M." sono delle vere martellate, abbattuti solo leggermente dalla produzione marginalmente soffiata, che, sebbene equilibrata, pecca sulla batteria. Le chitarre suonano all'unisono durante i tremoli ed inoltre il loro suono è cristallino rendendo ogni singolo passaggio perfettamente udibile. "A.D.A.M." è sicuramente un' opera che sbaraglia la precedente: "My Way to the Star...". 

La voce di Bushuev è sepolcrale e profonda, simile a quella intonazione chirica di Nergal, caratteristica tutt' altro che inaspettata. La più grande (e la cosa migliore) sorpresa per me, è che la band non ha superato l'affascinante progressione delle note mediorientali già presenti nell'album d'esordio, che le band odierne mirano e non riescono a centrare in pieno. Spesso sembra un tentativo forzato di evocare un insieme molto particolare di immagini mentali, senza che la composizione ne sia all' altezza però, un po' come un modo per tagliare angoli atmosferici.

Le sezioni più pesanti e più influenzate dal Death Metal mi ricordano a volte i finlandesi Gloria Morti, ma con la moltitudine di band che occupano generi così popolati, i confronti ruotano ripetutamente attorno agli stessi. 
Sicuramente è importante dire che i Begerith abbiano scolpito un album molto buono con "A.D.A.M.", lievemente teatrali e mai confusionari. Assolutamente da tenere d'occhio. 

Recensione a cura di: Benito Stavolone
Voto: 80/100
 
Tracklist:
1. Nome Fatas Hiss Mortus 02:11
2. A.D.A.M. I 05:47
3. A.D.A.M. II 04:12
4. A.D.A.M. III 04:30
5. A.D.A.M. IV 04:44
6. A.D.A.M. V 06:26
7. A.D.A.M. VI 05:11
8. A.D.A.M. VII 04:57
9. A.D.A.M. VIII 03:58
10. A.D.A.M. IX 04:22
11. A.D.A.M. X 05:01
DURATA TOTALE: 51:19

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