DEAD CROSS "Dead Cross" (Recensione)
Full-length, Ipecac Records
(2017)
A volte capire un disco รจ un semplice atto di fede nella matematica: cosa otteniamo sommando Dave Lombardo alla batteria, Justin Pearson al basso, Mike Crain alla chitarra e Mike Patton al microfono (tra l'altro in sostituzione del dimissionario Gabe Serbian)? Esattamente questo Dead Cross, album che non fa altro che mischiare lo stile e le influenze di tutti i musicisti coinvolti come se fosse un pezzo di pasta fatto in casa, per poi stenderlo con un mattarello di influenze lo-fi ed old-school.
(2017)
A volte capire un disco รจ un semplice atto di fede nella matematica: cosa otteniamo sommando Dave Lombardo alla batteria, Justin Pearson al basso, Mike Crain alla chitarra e Mike Patton al microfono (tra l'altro in sostituzione del dimissionario Gabe Serbian)? Esattamente questo Dead Cross, album che non fa altro che mischiare lo stile e le influenze di tutti i musicisti coinvolti come se fosse un pezzo di pasta fatto in casa, per poi stenderlo con un mattarello di influenze lo-fi ed old-school.
I loro brani sono veloci, i loro brani sono brevi, i loro brani cambiano tempi e riff come schegge impazzite di una boccia di vetro che si frantuma per terra; loro amano definirsi hardcore, ed anche se รจ impossibile non pensare alla frenesia di gente come Minor Threat o Agnostic Front dei primi anni ottanta, il risultato finale รจ decisamente piรน tetragono e violento. Sarebbe facile descrivere il disco partendo da un incrocio dei piรน famosi nomi di Lombardo (che pesta come un forsennato) e Patton (che passa dalla melodia all'aggressivitร alla pura schizofrenia), ma sia chiaro che non siamo di fronte ad una riedizione dei Fantomas (qualcuno lo spieghi al frontman!).
In realtร si dovrebbe fare riferimento ai trascorsi artistici di Pearson e Serbian e ai loro schizzatissimi The Locust, anche se nei Dead Cross non c'รจ traccia dell'elettronica con cui hanno personalmente ridefinito il genere. L'esito finale รจ davvero bello, ascoltarlo รจ come tornare ragazzi e riuscire a stupirsi nuovamente per qualcosa che giร si conosce da anni, ed anche se talvolta l'istrionismo di Mike Patton รจ un po' fuori luogo, dobbiamo comunque al frontman dei Faith No More la capacitร di valorizzare dei frangenti di melodia che davvero non sapevamo potessero esistere in un contesto come questo. Prevedibilmente belli.
Recensione a cura di: Fulvio Ermete
Recensione a cura di: Fulvio Ermete
Voto: 80/100
Tracklist:
01. Seizure and Desist
02. Idiopathic
03. Obedience School
04. Shillelagh
05. Bela Lugosi's Dead
06. Divine Filth
07. Grave Slave
08. The Future Has Been Cancelled
09. Gag Reflex
10. Church of the Motherfuckers
01. Seizure and Desist
02. Idiopathic
03. Obedience School
04. Shillelagh
05. Bela Lugosi's Dead
06. Divine Filth
07. Grave Slave
08. The Future Has Been Cancelled
09. Gag Reflex
10. Church of the Motherfuckers
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