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LEPROUS "Malina" (Recensione)

Full-length, InsideOut Music
(2017)

I Leprous sono probabilmente una delle realtà più intriganti della musica progressiva moderna. Hanno iniziato come gruppo di supporto turnista a Ihsahn (ex cantante degli Emperor), ma hanno deciso di registrare la propria musica in un progetto separato. "Grazie" a frequenti cambi di line-up, ci sono voluti otto anni prima di rilasciare il loro primo album "Tall Poppy Syndrome", ma è stato accolto come una solida lastra del Avantgarde Progressive Metal.
Da allora, la band ha rilasciato altri tre album, tutti diversi tra loro, ma senza mai compromettere quel suono familiare. Tuttavia, dopo l'uscita di questo album, "Malina", molti fans erano confusi da come la band sembrava avesse ammorbidito il loro suono, cambiamento mai stato presente nella loro carriera.

Non sbaglio a dire che ci sono ancora alcuni momenti pesanti su questo album, come negli ultimi due minuti della traccia di apertura "Bonneville", nella penultima canzone "The Last Milestone" e in "Mirage", la quale è uno dei punti più alti raggiunti dall'album nel suo complesso. Oltre a questo, tutti i soliti tratti del suono Leprous sono ancora lì, come le armonie vocali ("Bonneville"), così come le atmosfere moody che hanno cominciato a introdurre di più sul loro precedente album "The Congregation", la terza traccia "From the Flame" è un buon esempio. Le voci sono, ancora una volta, uno dei principali punti focali della musica, una tendenza che è proseguita dal momento che il frontman Einar Solberg ha assunto più ruolo nel songwriting. Non è affatto una cosa negativa, perché la sua voce è caratteristica ed eccellente. Tuttavia, con maggiore attenzione alle voci, la strumentazione sembra essere un sottofondo di accompagnamento, senza mai spiccare sul serio. Ciò può essere in parte dovuto al fatto che la band ha recentemente reclutato il nuovo chitarrista Robin Ognedal, ma la strumentazione non sembra essere così interessante come negli album precedenti. I riff di chitarra sono sicuramente presenti e sono buoni come qualsiasi altro lavoro precedente della band e"Mirage" è probabilmente il miglior esempio. Nel complesso, la migliore strumentazione è presentata nella seconda porzione di questo album e, mentre la prima parte è ancora molto solida, è oscurato dalla seconda metà.

Tuttavia, nonostante la leggera incongruenza nella qualità del materiale, in generale l'album continua a scorrere molto bene e dimostra che i Leprous possono ancora consegnare materiale di gran fattura. Citiamo "Coma", un pezzo corto e allo stesso tempo dolce e la penultima traccia "The Weight of Disaster" la quale si classifica come una delle canzoni migliori che i Leprous abbiano mai scritto, dotata di sezioni pesanti, morbide e contrastanti arricchite dalla voce di Einar che ancora una volta brilla attraverso la strumentazione stupefacente. "The Last Milestone" è probabilmente la canzone più interessante dell'album, composta da sole voci. Una traccia bella e sconvolgente allo stesso tempo, anche se sembra durare per un po' troppo, ma mostra la costante disponibilità della band a sperimentare il loro suono, in meglio o in peggio.

Nel complesso, questo album è un'altra bella aggiunta alla discografia della band. Rappresenta la crescita della band e la sua esplorazione verso alcuni suoni diversi che, non sempre producono risultati eccellenti, ma è comunque un' esperienza molto piacevole per i fan datati e novizi.

Recensione a cura di: Benito Stavolone
Voto: 80/100

Tracklist:
1. Bonneville 05:28
2. Stuck 06:48
3. From the Flame 03:51
4. Captive 03:43
5. Illuminate 04:21
6. Leashes 04:09
7. Mirage 06:48
8. Malina 06:15
9. Coma 03:55
10. The Weight of Disaster 06:00
11. The Last Milestone 07:30

DURATA TOTALE: 58:48

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