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DIECHOTOMY "Diechotomy" (Recensione)

Full-length, Independent
(2017)

Ed è sempre in Sicilia che rimaniamo per questa seconda recensione. La terra dell’accoglienza ci aveva regalato un disco niente male (sto parlando del progetto Golden Rusk, di Mather), ed eccodi di nuovo qui a parlare del musicista siciliano. Questa volta però non è solo: a dargli una mano al microfono troviamo Bopuc, che arricchisce di growl e urla le strumentali composte e registrate da Mather stesso. 

Sin dai passi iniziali, e dalla prima effettiva canzone del disco, capiamo che non ci troviamo davanti al secondo album dei Golden Rusk, ma abbiamo di fronte una vera e propria band nuova, anche se l’ombra dei GR c’è. 
Quindi, cosa ci propongono questi Diechotomy? Il disco è un agglomerato di ritmi sincopati e brutali, che si spalmano su tempi dispari che quasi confondono l’ascoltatore. Per non parlare della voce di Bopuc che, come detto anche prima, è cavernicola per quanto riguarda i growl, e infernale per quanto riguarda gli scream. Strumentalmente il disco si avvicina a quanto fatto sui Golden Rusk, con tempi (appunto) dispari e confusionari, in senso buono ovviamente. La mente di Mather è molto enigmatica, non glielo si può di certo negare. La musica presente su questo self-titled è oscura, negativa e pessimistica, cose molto belle e leali al genere a cui appartiene. 

Purtroppo però il disco non è esente da difetti: primo su tutti la produzione, troppo grezza e confusionaria, anche per gli standard del genere. 
Insomma, “Diechotomy” è un buon disco di debutto (che poi tanto di debutto non è). Non possiamo far altro che attendere un secondo disco, su cui magari Mather e Bopuc possano correggere i difetti fatti qui sopra. 

Recensione a cura di: Antonio Rubino 
VOTO: 70/10

Tracklist:
1. Intro 00:49
2. Nychtophobia 02:49
3. Diechotomy 03:11
4. Where Is Your God 02:19
5. The Undertaker 03:07
6. No Blame No Gain (Golden Rusk cover) 02:26
7. Time to Die 02:18
8. Countdown 02:13
9. Outro 00:43

DURATA TOTALE: 19:55

19:55

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